Vicenza, anziani in ospedale in overdose: la badante sospettata di 4 morti
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Un omicidio volontario aggravato, tre decessi sospetti e cinque tentati omicidi. Si allunga la lista di morte che pesa sulla testa di Paola Pettinà, 46 anni di Sandrigo (Vicenza), la finta badante che tra il 2022 e il 2024 ha assistito alcuni anziani a cui avrebbe somministrato dosi massicce, e in un caso letali, di Xanax, Tavor, Lorazepam e Trittico, tutti barbiturici potenzialmente mortali. Le indagini, contenute nelle 77 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, sono un lunghissimo elenco di gravi reati. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Falsa badante sospettata per la morte per overdose di 4 anziani che si trovavano in ospedale a Vicenza. Siamo distrutti e arrabbiati. (ilmessaggero.it)
Ieri la donna, assistita dall'avvocato Roberto Busa, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia Foto dall'archivio (LAPRESSE)
Stefania Miglioranza ragiona con il senno di poi ma, alla luce di quello che sembra sia accaduto a sua madre, ha tutte le ragioni del mondo. A poche ore dall’arresto di Paola Pettinà, la badante che nel 2023 potrebbe aver ucciso con un’ overdose di barbiturici la signora Imelda Stevan Miglioranza di Sandrigo, 81 anni, mamma di Stefania e Diego, è il momento di mettere in ordine i pensieri e riavvolgere il nastro di quei giorni. (Corriere della Sera)
Si aggrava la posizione della finta badante, Oltre all'omicidio dell'81enne Imelda Stevan, per il quale è finita in carcere, si indaga su 4 morti sospette. (Fanpage.it)
La domanda è: perché? Che cosa ha spinto Paola Pettinà, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario di una donna, del tentato omicidio di altre cinque persone, e indagata per altre tre morti sospette, a drogare con massicce dosi di ansiolitici gli anziani di cui avrebbe dovuto prendersi cura, tentando di ammazzare nello stesso modo anche l’ex compagno? Pm e gip non hanno trovato una risposta. (Corriere della Sera)
Paola Pettinà, 46 anni, è al centro di un'indagine che la vede sospettata di aver causato la morte di quattro anziani che avrebbe dovuto assistere. La storia si dipana tra inganni, false identità e un uso letale di farmaci, trasformando quella che sembrava una tranquilla routine di assistenza domiciliare in un incubo per le famiglie coinvolte. (La Voce di Rovigo)