Dieci anni dopo: dalla follia islamica all'autocensura
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L'Europa, in quei giorni, caracolla sotto choc e poi si raduna attorno a quel che resta della redazione al grido di "Je suis Charlie". Eppure oggi, a dieci anni di distanza, non si ode neppure più l'eco di quell'affermazione (il Giornale)
Ne parlano anche altre fonti
Il 7 gennaio 2015 attorno alle 11.30 la sede parigina del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, in Rue Nicolas Appert, vicino alla Bastiglia, è luogo di uno dei più terribili attacchi terroristici sul suolo francese ed è solo il primo di una lunga serie di atti che faranno piangere la Francia in quel periodo sotto le urla di “Allah Akbar”. (RSI)
«C’è un prima e un dopo gli attentati, perché per la prima volta nella storia della stampa un’intera redazione è stata distrutta», spiega al Corriere del Ticino lo storico Laurent Bihl, professore alla Sorbonne e specialista dell’immagine satirica. (Corriere del Ticino)
Parigi ricorda l'attentato al giornale satirico Charlie Hebdo, che 10 anni fa sconvolse la Francia e l'Europa. Il giornale anarchico e anticlericale, nato nel 1970 dalle ceneri della rivista Hara-Kiri, era stato bersaglio di minacce jihadiste dopo la pubblicazione delle caricature del profeta Maometto nel 2006. (La Stampa)
Con un numero speciale il settimanale satirico ricorda la strage qaidista del 7 gennaio 2015 (Primaonline)
Dostoevskij scrutava l’ironia con una lente d’ingrandimento. Per lui, “la tragedia e la satira sono sorelle e vanno di pari passo; tutte e due prese insieme si chiamano verità”. (ROMA on line)
Dieci anni fa l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo: perché successe? E dopo? Alle 11,30 del 7 gennaio 2015, due uomini armati entrarono nella redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo e aprirono il fuoco. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)