Un leader ambiguo, lontano anche dalla Terza via

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il manifesto ESTERI

Starmer vince, ma non convince. Una formula abusata, che in questo caso non è fuori luogo. La maggioranza numerica del Labour in parlamento è ampia, e la sconfitta dei Tories è schiacciante. L’analisi del voto, e i dati sull’affluenza, rivelano tuttavia una situazione diversa rispetto a quella in cui il Regno Unito si è trovato l’ultima volta in cui i Laburisti sono andati al governo, guidati da Tony Blair, in seguito a una landslide (valanga) di suffragi nel 1997 (il manifesto)

La notizia riportata su altri giornali

Il leader laburista Keir Starmer è diventato ufficialmente primo ministro del Regno Unito. Starmer ha ricevuto la nomina ufficiale a Buckingham Palace dal re Carlo III. "Se ieri avete votato per i laburisti, ci faremo carico della responsabilità della vostra fiducia mentre ricostruiremo il Paese", ha dichiarato Starmer all'indomani della vittoria elettorale, prendendo per la prima volta la parola davanti al numero 10 di Downing Street dopo essere stato nominato primo ministro. (La Stampa)

I laburisti hanno stravinto le elezioni inglesi. Keir Starmer sarà il nuovo primo ministro britannico, dopo 14 anni di ininterrotto governo conservatore. (Panorama)

Ma ci sono soprattutto i numeri definitivi. Una valanga di seggi, non di voti. (Tuttosport)

Il “Labour cambiato”. Così Starmer va oltre Blair e sinistra

Un momento, quello del conferimento dell'incarico al Premier, che riassume il significato costituzionale più profondo del ruolo di un sovrano. La storica staffetta tra il «regno» lungo 14 anni dei conservatori britannici a quello dei laburisti si consuma oggi davanti al Re. (Corriere della Sera)

Bruxelles – Una promessa di cambiamento “con stabilità e moderazione”, un ringraziamento al predecessore “per la dedizione e il duro lavoro”, la raccolta dell’invito di re Carlo III a formare il prossimo governo “di questa grande nazione”. (EuNews)

– Cambiare un Paese non è come premere un interruttore: il cambiamento parte ora ma richiede tempo". Starmer arriva dopo una liturgia di leader laburisti che più diversi non si poteva: Tony Blair, che dal 1994 cambiò volto al partito con il New Labour (più lib che lab), poi la parentesi del giovane Ed Miliband, un socialdemocratico, e infine lo tsunami Jeremy Corbyn, storico capataz della sinistra radicale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)