Repubblica ribalta i dati sul crollo della disoccupazione: merito di Meloni? No, "italiani scoraggiati"

08/01/2025 ECONOMIA

L'occupazione nel nostro Paese sale e scende di fatto la disoccupazione. Un successo che qualunque parte poltica appludirebbe e, diciamocelo francamente, lo scopo di un'attività di governo è quello di creare lavoro. Creando lavoro si mette in moto il Pil, si mettono in moto i consumi e il Paese cresce. C'è poco da aggiungere. E i dati recenti sull'occupazione sono piuttosto chiari: infatti il tasso di disoccupazione è il più basso dal 2004 (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Per due ordini di motivi. A guardar bene, però, la situazione è tutt’altro che rosea. (La Stampa)

Mezzo milione di dipendenti stabili e 108mila autonomi in più, 280mila precari in meno. Ma ribadiscono anche che l’Italia non è un Paese per giovani. (Il Fatto Quotidiano)

"I dati certificano l'ottimo lavoro della Lega e di tutto il centrodestra. La disoccupazione è ai minimi storici e nel 2024 contiamo 500.000 lavoratori a tempo indeterminato in più rispetto al 2023. E' quindi soprattutto la qualità del lavoro a crescere. (Il Sole 24 ORE)

Il tasso di disoccupazione al 5,7 per cento (-0,1 punti rispetto a ottobre) è il valore più basso dall'inizio delle serie storiche nel 2004. Dalla nota mensile dell'Istat sull'andamento dell'occupazione a novembre si apprende che gli indicatori segnano bel tempo. (il Giornale)

Non è tutto oro quello che luccica. Si potrebbe sintetizzare così la valutazione dei dati diffusi dall’Istat sul mercato del lavoro. È necessario affrontarla con equilibrio. (la Repubblica)

Ed è altrettanto vero che non esiste una correlazione per così dire automatica tra nuovi occupati e disoccupati. I dati Istat di ieri abbracciano l’intero territorio nazionale. (ilmattino.it)