Mar Baltico, cavo sottomarino fuori uso: ipotesi sabotaggio. Nel mirino una petroliera dalla Russia

Mar Baltico, cavo sottomarino fuori uso: ipotesi sabotaggio. Nel mirino una petroliera dalla Russia
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il Giornale ESTERI

Twitter Dal mezzogiorno di ieri è fuori uso il cavo sottomarino “Estlink-2” che porta energia elettrica dalla Finlandia all’Estonia. Un’interruzione di servizio dolosa, secondo quanto ipotizzato dalle autorità: la polizia finlandese sta infatti indagando sulla petroliera “Eagle S” proveniente dalla Russia. L’ipotesi è di sabotaggio aggravato. Le autorità hanno svolto un sopralluogo sulla nave cargo. (il Giornale)

Su altre fonti

Stiamo collaborando con le autorità finlandesi nelle indagini in corso. Ci congratuliamo con le autorità finlandesi per la rapidità con cui hanno abbordato la nave sospetta. (Corriere del Ticino)

Una serie di 'incidenti' quanto meno sospetti che hanno coinvolto cavi per le telecomunicazioni e l'elettricità, di cui tre tra la Finlandia e l'Estonia ed uno tra la Finlandia e la Germania. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un cavo di telecomunicazione sottomarino nel Mar Baltico è stato danneggiato nelle ultime ore, in un caso che alimenta l'ipotesi di azioni di sabotaggio per mano dello Russia. Il cavo Estlink 2, che collega le reti elettriche finlandese ed estone, è fuori uso da ieri pomeriggio: i motivi rimangono ignoti ma le autorità finlandesi sospettano di un atto di sabotaggio. (EuropaToday)

La marina militare lituana ha rafforzato la sorveglianza e il pattugliamento nel mar Baltico

L’ultimo di una serie di episodi sospetti è accaduto il giorno di Natale e i sospetti sono piombati nuovamente sulla Russia. L’ennesimo attacco a cavi sottomarini tra Estonia e Finalndia inasprisce la tensione nel Mar Baltico (La Stampa)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

«Abbiamo assicurato la rapida condivisione delle informazioni con gli alleati nei Paesi baltici e nordici e abbiamo dato la nostra disponibilità ad adottare, se necessario, ulteriori misure per garantire la sicurezza comune», ha dichiarato la ministra della Difesa lituana, Dovile Sakaliene. (Corriere del Ticino)