Siria, raid russi sui ribelli

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Corriere della Sera ESTERI

Buongiorno. La settimana comincia male, con un nuovo fronte di guerra, questa volta in Siria e con raid e scontri che hanno già provocato oltre 400 vittime. Poi, lo storico sciopero della Volkswagen in Germania, una nuova nomina contestata di Trump (il capo dell’Fbi) e le divisioni interne di governo e opposizione in Italia. Finale più leggero con i big di Sanremo (delusi i fan irriducibili di Al Bano, sorpresa per Brunori Sas). (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

L’alleanza jihadista guidata dall’Hayat Tahrir al-Sham (Hts), avanza velocemente verso la capitale siriana, come velocemente da Idlib è arrivata a issare la bandiera sulla cittadella di Aleppo, punto strategico che ha fatto capire la portata dell’offensiva anti governativa. (La Stampa)

Sono almeno 372 le persone uccise da quando i ribelli siriani hanno lanciato un'offensiva contro il presidente Bashar al-Assad mercoledì scorso. Tra le vittime ci sono anche 20 civili. Lo fa sapere l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha sede nel Regno Unito. (Il Sole 24 ORE)

Tajani: "L'Ambasciata sta assistendo i nostri connazionali". Netanyahu terrà questa sera una riunione speciale sulla sicurezza, con i capi dell'establishment della difesa (AGI - Agenzia Italia)

Caritas Italiana in Siria. Malgrado la violenza, pellegrini di speranza

Il ministro degli Esteri iraniano: “Sono terroristi comandati dagli Usa” Morto in un attacco russo Abu Muhammad al-Jolani, leader del gruppo sunnita Hts che guida la rivolta. (Il Fatto Quotidiano)

Le forze jihadiste filo-turche protagoniste di una cavalcata militare senza precedenti a danno delle forze governative, iraniane e russe in tutto il nord della Siria sono una variegata coalizione di fazioni del sunnismo radicale con frange del jihadismo caucasico e centro-asiatico anti-russo, pronte a mostrarsi come tolleranti nei confronti delle sparute comunità di cristiani ancora presenti nel martoriato Paese. (L'Unione Sarda.it)

Sembrava che l’accordo di tregua raggiunto in Libano potesse essere preludio a una riduzione delle tensioni nell’area ma, a sorpresa (per quanto qualcosa era nell’aria, data la debolezza dei soggetti fiaccati su altri fronti), mercoledì 27 novembre ha preso avvio un’offensiva delle forze di opposizione al governo siriano che rapidamente hanno riconquistato un’ampia zona di territorio tra Idlib e Aleppo (e ora tutta la città) nel nord ovest della Siria. (Famiglia Cristiana)