La prima lite tra ministri è sulla pandemia Garavaglia a Speranza: non decidi solo tu

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Quotidiano.net INTERNO

di Antonella Coppari Non sono ancora esauriti i preliminari, e Mario Draghi già tocca con mano quanto sia accidentata la strada per il suo governo.

Più cauta la responsabile degli Affari regionali, Mariastella Gelmini: "La pandemia è forte, non si può scherzare.

Sta a Draghi, già dal discorso programmatico di domani, indicare un punto di mediazione tra gli strattonamenti in direzione opposta.

Tuttavia, quello del Carroccio è stato un. (Quotidiano.net)

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E da questo punto di vista andiamo maluccio nel nostro Paese, anche per effetto delle maggiori difficoltà di incontro personale indotte dal Covid La reputazione personale è importante (basta vederne gli effetti) ma alla fine quello che conta è la fiducia istituzionale basata sulla reputazione di un sistema complessivo. (L'HuffPost)

In fin dei conti, lo pensava già Rousseau (non la piattaforma, sia chiaro), uno che di società se ne intendeva E arriviamo alla terza ragione dei problemi all’orizzonte del governo Draghi. (Tuscia Web)

Quello di vedere se effettivamente politiche neokeynesiane, fondate su investimenti pubblici, possano effettivamente sortire gli effetti che questa scuola di pensiero ipotizza. Questi gli obiettivi principali di politiche neokeynesiane, unitamente alla lotta alla pandemia. (Proiezioni di Borsa)

Non sono ancora esauriti i preliminari, e Mario Draghi già tocca con mano quanto sia accidentata la strada per il suo governo. Più cauta la responsabile degli Affari regionali, Mariastella Gelmini: "La pandemia è forte, non si può scherzare. (Quotidiano.net)

Nelle ore in cui Mario Draghi prepara il discorso sulla fiducia che pronuncerà mercoledì in Parlamento, la sua larghissima maggioranza è già solcata da conflitti, accuse reciproche, distinguo. Draghi lavora a Palazzo Chigi, dove viene visto entrare il ministro per l'innovazione tecnologica Vittorio Colao oltre al capo della Polizia Franco Gabrielli. (Il Giorno)

Alla faccia della «comunicazione sobria» raccomandata dal presidente del Consiglio, tutti parlano, dichiarano, accusano, criticano, naturalmente soprattutto gli «alleati» e i colleghi di governo. Mario Draghi non ha ancora terminato di scrivere il discorso che leggerà mercoledì e giovedì in Parlamento ma i partiti hanno già cominciato a fare la rumba attorno al governo di cui essi stessi fanno parte. (L'Eco di Bergamo)