Processo per la morte di Satnam Singh

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INTERNO

Il tribunale di Latina ha accolto la richiesta di giudizio immediato per Antonello Lovato, l'imprenditore agricolo ritenuto responsabile della morte di Satnam Singh, il bracciante di etnia sikh deceduto lo scorso 17 giugno. Singh, trovato abbandonato davanti casa con un braccio mozzato, è stato vittima di un episodio che ha scosso profondamente la comunità locale. Il processo, che dovrebbe iniziare il primo aprile, vedrà Lovato rispondere dell'accusa di omicidio doloso con l'aggravante di dolo eventuale e di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Lovato, attualmente in custodia cautelare nel carcere di Frosinone dal 2 luglio, è accusato di aver causato la morte di Singh a seguito di gravi negligenze e violazioni delle norme di sicurezza. Il sindaco di Latina, Matilde Celentano, ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo, sottolineando l'importanza di fare giustizia per la vittima e i suoi familiari. La decisione del sindaco è stata presa dopo aver appreso dalle notizie di stampa del rinvio a giudizio immediato per omicidio volontario del titolare dell'azienda agricola in cui lavorava Singh.

Il processo, che si terrà davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Latina, sarà presieduto dal giudice Gian Luca Soana e vedrà la partecipazione della giuria popolare. Tra le persone offese, oltre ai familiari di Singh, figura anche Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, che ha espresso solidarietà alla famiglia della vittima e ha sottolineato la necessità di garantire condizioni di lavoro sicure per tutti i lavoratori.

La vicenda di Satnam Singh ha sollevato numerosi interrogativi sulle condizioni di lavoro nei campi agricoli e sulle responsabilità degli imprenditori nel garantire la sicurezza dei propri dipendenti.