Sciopero “duro” contro i tagli alla Volkswagen

Sciopero “duro” contro i tagli alla Volkswagen
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RSI Radiotelevisione svizzera ECONOMIA

L’inizio degli scioperi rappresenta un’ulteriore escalation della disputa tra la principale casa automobilistica europea e i suoi lavoratori a causa dei licenziamenti di massa, tagli agli stipendi e possibili chiusure di impianti, misure drastiche che l’azienda dice di non poter escludere per fare fronte alla concorrenza cinese ed alla crisi dei consumi. Il 22 novembre i rappresentanti dei lavoratori della casa automobilistica hanno votato per “scioperi limitati” nelle sedi tedesche proprio a partire dall’inizio di dicembre, dopo che le trattative sui salari e sulla chiusura degli impianti non erano riuscite a raggiungere una svolta. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Ne parlano anche altri media

Com’era inevitabile, sale il livello dello scontro tra rappresentanti dei lavoratori e case automobilistiche che prospettano chiusure e licenziamenti. Il sindacato metalmeccanico tedesco Ig Metall ha annunciato una possibile prima tornata di scioperi già a partire da lunedì, primo giorno utile dalla data di scadenza della tregua con Volkswagen (Il Fatto Quotidiano)

I metalmeccanici tedeschi annunciano battaglia contro Volkswagen. (L'HuffPost)

Nessun accordo raggiunto tra azienda e sindacato. Lunedì 2 dicembre inizia l'astensione dal lavoro (Open)

Volkswagen, via agli scioperi in tutte le fabbriche tedesche: “Sarà la battaglia più dura”

Domani, 1° dicembre, comincia lo stop nelle catene di montagg… (la Repubblica)

Alla base rimane il piano di risparmio che la casa costruttrice di automobili vuole attuare, stretta tra i costi della transizione tecnologica e il mercato delle auto elettriche che non decolla in Europa. (La Gazzetta dello Sport)

«Se necessario, questa sarà la più dura battaglia di contrattazione collettiva che Volkswagen abbia mai visto», ha avvertito il sindacato in un comunicato, dopo aver contrattato con l’azienda in merito al futuro di 120.000 dipendenti del marchio in Germania. (Il Sole 24 ORE)