Filippo Turetta: “Ho mentito perché temevo di perdere i miei genitori. Nel mio telefono 20 mila foto con Giulia Cecchettin”

Filippo Turetta: “Ho mentito perché temevo di perdere i miei genitori. Nel mio telefono 20 mila foto con Giulia Cecchettin”
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la Repubblica INTERNO

Dal memoriale di 90 pagine che Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin, ha scritto in carcere, emergono nuovi dettagli. Anche temi toccati durante la seconda udienza nell’aula della Corte d’Assise di Venezia, venerdì mattina: Turetta non aveva detto tutta la verità sull'omicidio di Giulia nel primo interrogatorio con i magistrati perché – ha raccontato –temeva che i suoi genitori pensassero "che potesse esserci una sorta di premeditazione". (la Repubblica)

Su altre testate

Turetta ha ammesso in aula di aver dettonel primo interrogatorio con il pm Andrea Petroni. Ha dunque ammesso di aver premeditato il femminicidio, così come gli viene contestato dalla procura. (iLMeteo.it)

mmmmm». Pausa. (Liberoquotidiano.it)

Venerdì era in aula a seguire l’interrogatorio di Filippo Turetta e ha letto il suo memoriale. È insicuro, egocentrico, mancante di empatia. (Corriere della Sera)

Filippo Turetta non andrà più in aula. Spunta la possibile data della sentenza: «Ergastolo? È una possibilità»

Mi piaceva farlo ed era un'abitudine. Un segno di un legame che non aveva voluto fosse spezzato, o forse un altro elemento di quella sensazione di «possesso» legata a una visione patriarcale. (ilmessaggero.it)

Non a quello che ha fatto a Giulia Cecchettin. Se Filippo Turetta è apparso provato, con la voce rotta e le lacrime agli occhi, è solo perché stava pensando al suo destino. (La Nuova Venezia)

Davanti ai giudici dell'Assise per l'omicidio di Giulia Cecchettin, venerdì, Filippo Turetta ha ondeggiato continuamente fra queste due figure: quella dell'assassino che aveva premeditato ogni cosa - ciò che gli contesta la Procura - e quella di chi vuole «ammettere tutte le colpe», ma nello stesso tempo non voleva «che quello fosse l'epilogo». (leggo.it)