Piracy Shield fa litigare l’AgCom: scontro tra presidente e commissario
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La piattaforma Piracy Shield crea polemiche anche all’interno di AgCom, l’autorità garante per le comunicazioni. Dopo l’audizione in Commissione Cultura alla Camera del presidente Giacomo Lasorella, infatti, è arrivata la risposta su Linkedin di Elisa Giomi, uno dei quattro commissari che insieme allo stesso Lasorella fa parte del Consiglio di Agcom. «Mi trovo di nuovo a dover mettere in trasparenza la mia posizione sulla piattaforma PiracyShield e a prendere le distanze dalle dichiarazioni rilasciate dal Presidente di Agcom in audizione presso la commissione Cultura della Camera dei Deputati, dichiarazioni peraltro mai discusse e tanto meno condivise con il resto del Consiglio Agcom, che il Presidente può rappresentare ma non certo sostituire», si legge in un post su Linkedin. (Calcio e Finanza)
Ne parlano anche altre fonti
Chi pensava che la nota della commissaria Agcom Elisa Giomi inviata al Corriere fosse uno degli atti conclusivi della vicenda Piracy Shield, che da mesi si trascina critiche, contraddizioni e contrasti, si sbagliava. (Corriere della Sera)
Neanche il tempo di mettere a bilancio costi aggiuntivi per Piracy Shield, la piattaforma nazionale antipirateria, che subito l’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) ha messo mano al portafoglio. (WIRED Italia)
Come riporta l’edizione odierna del La Repubblica, i primi otto mesi dall’introduzione di Piracy Shield si possono valutare in maniera positiva. Dal suo esordio, il 2 febbraio 2024, e fino al 31 ottobre 2024, lo scudo ha affondato oltre 32mila siti illegali colpendone i domini (Fqdn) e gli indirizzi Ip in Rete. (Calcio e Finanza)
Google “denuncia” al governo americano l’anti-pezzotto italiano: “Ci danneggia” Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)
Agcom si spacca su Piracy Shield, e nessuno fa nulla per tenere nascosti i dissidi interni. “Non sono mai state discusse né condivise con il resto del Consiglio Agcom. (DDay.it)
Quando il consiglio dell’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) si riunisce per gestire una patata bollente. A metterlo nero su bianco è una delibera del 23 ottobre. (WIRED Italia)