François Bayrou vuole il nuovo governo «prima di Natale»

François Bayrou vuole il nuovo governo «prima di Natale»
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Corriere del Ticino ESTERI

Il premier francese, François Bayrou, incaricato dal presidente Emmanuel Macron di formare un nuovo governo, ha annunciato oggi ai rappresentanti delle forze politiche riuniti a Parigi, che nominerà il nuovo esecutivo «prima di Natale»: è quanto riferiscono alcuni partecipanti al vertice, tra cui il comunista Stéphane Peu e il centrista Hervé Morin (Corriere del Ticino)

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François Bayrou è stato fin dalle prime ore della crisi di governo il candidato favorito, ma nel giorno della nomina le cose sembravano essersi complicate. Ricevuto all’Eliseo alle 8.30 del mattino, ne è uscito da una porta laterale un’ora e tre quarti dopo. (Il Sole 24 ORE)

François Bayrou, invece, è un cattolico molto ortodosso sulle questioni della vita e della famiglia: nel corso della sua lunga carriera politica ha votato contro le unioni civili, da ministro dell’educazione nazionale ha cercato (senza riuscirci) di allargare le maglie del finanziamento pubblico alle scuole libere, si è dichiarato contrario alle legge istitutiva del matrimonio omosessuale, al progetto di legge sull’eutanasia e all’inserimento nella Costituzione del “diritto all’aborto” (materie su cui non ha votato perché non è più parlamentare dal 2012). (Tempi.it)

Consiste nel risanare il deficit francese, che è schizzato oltre il 6 per cento. Quella economica e quella parlamentare. (ilmattino.it)

Bayrou, il camaleonte cattolico che sogna l’Eliseo

Bruxelles – Mentre il territorio d’oltremare francese della Mayotte cerca di rimettersi in piedi dopo il devastante ciclone Chido, a Parigi continua il lavoro del nuovo premier François Bayrou per mettere insieme la sua squadra di governo. (EuNews)

Non solo primo ministro francese ma resta anche sindaco di Pau (ieri ha presenziato al consiglio comunale volando in serata nella sua città natale). E pure supervisore di riunioni di crisi come quella a cui ha partecipato in videoconferenza una volta lasciata Parigi: sulla gestione delle operazioni nell'arcipelago di Mayotte, il territorio d'Oltremare tra il Mozambico e il Madagascar devastato dal ciclone, un centinaio di morti il bilancio provvisorio, mancanza di acqua potabile ed epidemia di colera da gestire. (il Giornale)

Il fondatore e presidente del Movimento Democratico (MoDem) subentra così al breve governo Barnier. Scetticismo a sinistra, tiepida apertura di Le Pen. Schierato su posizioni centriste, da quando ha deciso di rinunciare alle sue corse presidenziali appoggiando Macron ne è sempre stato fedele alleato. (Avanti Online)