Se il diritto globale è ridotto a macchietta

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L'Eco di Bergamo ESTERI

Nei primi giorni dei micidiali bombardamenti sulla Striscia di Gaza (ancora in corso), Vladimir Putin affermò che «i palestinesi hanno diritto a un proprio Stato». Giudizio condivisibile ma pronunciato da un leader che ha ordinato l’invasione su larga scala di un altro Stato, l’Ucraina riconosciuta indipendente e sovrana nel 1991 dall’Onu e dalla stessa Russia, da Mosca ancora nel 1994 (con il Memorandum di Budapest) e nel 1998 (Trattato di amicizia russo-ucraino). (L'Eco di Bergamo)

Su altri giornali

Il fatto che ci si concentri ormai, nel dibattito pubblico, sulla proporzionalità della difesa, o della reazione, non solo da parte di Israele dopo la strage del 7 ottobre, è un segnale del crepuscolo del diritto internazionale. (ilmessaggero.it)

“Le parole di Papa Francesco contro la comunità internazionale? Il Papa non fa altro che descrivere il vuoto delle teste di coloro che dovrebbero avere delle idee alternative alla guerra del ‘tutti contro tutti’ che sta scatenando Netanyahu“. (Il Fatto Quotidiano)

Ma cos’è esattamente la proporzionalità? È un concetto che “si applica solo alla condotta delle ostilità”, utile per valutare un’operazione militare diretta contro un obiettivo. Negli ultimi mesi spesso si sono accusate entrambe le parti di violare il principio di proporzionalità. (RSI.ch Informazione)

Perché il Libano non è l’Ucraina e Israele non può accettare i due Stati

Ucraina, Gaza, Libano È evidente che Israele debba reagire con tutte le forze per contrastare e possibilmente debellare queste minacce convertite in azioni. Da solo non ce la farebbe ed ecco che è giusto che l’armata americana, condotta dalle portaerei e da altri mezzi navali, metta in atto tutte le difese possibili. (Quotidiano di Sicilia)

Il direttore di AD a Il Contesto: Israele senza freni, la Russia dilaga (Analisi Difesa)

C’è la conduttrice di Tagadà, l’esuberante Tiziana Panella, che con una qual certa insistenza ossessiva ripropone pomeriggio dopo pomeriggio su La7 la stessa domanda ai suoi ospiti, con una intonazione assertiva che sembra dar per scontata la risposta: perché mai trattare differentemente l’invasione russa dell’Ucraina e l’invasione israelita del Libano. (Nicola Porro)