Cinzia Th Torrini racconta Peppino Di Capri in "Champagne"
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Cinzia Th Torrini, regista dal passato segnato da vicende personali complesse, torna in televisione con un nuovo progetto che omaggia una delle figure più iconiche della musica italiana: Peppino Di Capri. La fiction, intitolata "Champagne - Peppino Di Capri", va in onda su Rai 1 da lunedì 24 marzo alle 21.30, ripercorrendo la vita del cantautore napoletano, dalle prime esibizioni durante la Seconda Guerra Mondiale fino ai trionfi al Festival di Sanremo.
La regista, che ha scelto di mantenere il "Th" nel suo nome come segno distintivo, ha dichiarato al Quotidiano Nazionale di essere stata colpita dalla delicatezza e dalla modestia di Peppino, qualità che lo rendono un personaggio lontano dallo stereotipo del "supereroe". «È una persona sommessa, ma non remissiva», ha spiegato, sottolineando come la sua storia non sia solo un susseguirsi di successi, ma anche un viaggio attraverso momenti di crisi e fragilità.
Il film, che si apre con una scena emblematica del 1943, quando un giovanissimo Peppino suonava per i soldati americani a Capri, si sviluppa lungo un arco temporale che abbraccia decenni cruciali per la cultura italiana. Attraverso la musica di Di Capri, la pellicola racconta non solo la carriera di un artista, ma anche l'evoluzione di un Paese, tra cambiamenti sociali e culturali.
Francesco Del Gaudio interpreta il ruolo del cantante, affiancato da Arianna Di Claudio e Gaja Masciale, mentre Antonia Truppo e Gianluca Di Gennaro completano il cast. Daniele Vagnozzi, giovane attore marchigiano, veste i panni di Mario Cenci, chitarrista storico del gruppo "Rockers" e autore di brani indimenticabili come "Saint Tropez Twist".
La narrazione si concentra anche sugli aspetti più intimi della vita di Peppino, tra cui gli amori e le sfide personali, senza dimenticare le due vittorie al Festival di Sanremo, nel 1973 con "Un grande amore e niente più" e nel 1976 con "Non lo faccio più". La regista ha scelto di non edulcorare la storia, mostrando anche i lati più oscuri e meno noti dell'artista, in un ritratto che vuole essere autentico e privo di retorica