Clima, le pagelle: Danimarca la migliore, giudizio basso per l’Italia
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In occasione della Cop29 di Baku è stata presentata l’ultima edizione dell’Indice di prestazione dei cambiamenti climatici. Come negli ultimi anni il podio è vuoto con Copenaghen al quarto posto. Balzo clamoroso in classifica del Regno Unito. In coda l’Iran. Italia al quarantatreesimo posto (su 67): “Piani poco ambiziosi e troppi sussidi alle fonti fossili” (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altri giornali
L’Italia si colloca al 43° posto a livello mondiale nella classifica annuale sulla performance ambientale, stilata da Germanwatch, Climate Action Network (Can) e NewClimate Institute, con la collaborazione di Legambiente. (MeteoWeb)
Tuttavia, sul suo risultato pesano i ritardi nello sviluppo delle energie rinnovabili e, soprattutto, l’inadeguatezza della sua politica climatica. In quest’ultimo ambito, il Paese si colloca al 48° posto, con una valutazione “debole”. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Non c’è ancora un vero impegno per uscire dalle fonti fossili, nonostante la rapida crescita delle rinnovabili. È questa, in estrema sintesi, l’amara constatazione che giunge dalla ventesima edizione del Climate change performance index (Ccpi 2025), curato dalle organizzazioni non governative Germanwatch, NewClimate institute, e Climate action network. (LifeGate)
Nessun progresso tangibile dall’anno scorso nella classifica del Climate Change Performance Index 2025 stilato da Germanwatch, Climate Action Network e NewClimate Institute. Pesano un PNIEC debole e il posticipo dell’addio al carbone al 2029 L’anno scorso il tracollo, quest’anno la stagnazione. (Rinnovabili)
L’Italia, rispetto agli altri Paesi del Pianeta e dell’Ue, continua ad essere in forte ritardo sulle performance climatiche. (Eco dalle Città)
BAKU. L’Italia risale di una posizione, ma resta in fondo alla classifica delle performance climatiche: l’anno scorso era al 44esimo posto, ora al 43esimo. (la Repubblica)