La classifica dei paesi con la performance climatica migliore
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Non c’è ancora un vero impegno per uscire dalle fonti fossili, nonostante la rapida crescita delle rinnovabili. È questa, in estrema sintesi, l’amara constatazione che giunge dalla ventesima edizione del Climate change performance index (Ccpi 2025), curato dalle organizzazioni non governative Germanwatch, NewClimate institute, e Climate action network. Alle fossili nessuno vuole dire davvero addio Secondo il documento, le fonti di energia pulita come solare ed eolico, “stanno registrando rapidi progressi in quasi tutte le nazioni che presentano alti livelli di emissioni di gas ad effetto serra”. (LifeGate)
Se ne è parlato anche su altre testate
Comunque ben lontana dalle posizioni di vertice, occupate da Danimarca, Olanda e Regno Unito. L’Italia risale di una posizione, ma resta in fondo alla classifica delle performance climatiche: l’anno scorso era al 44esimo posto, ora al 43esimo. (la Repubblica)
Tutti insieme questi Paesi rappresentano oltre il 90% delle emissioni globali. L’Italia continua ad essere in forte ritardo sulle performance climatiche rispetto agli altri Paesi del pianeta e dell’Ue. (Il Fatto Quotidiano)
Anche il lancio delle nomine per il neo-presidente non sembra andare tutto liscio, come scoprirete leggendo la newsletter che spazia dai razzi ai missili nucleari alle mine anti-persona in Ucraina. (Corriere della Sera)
Tuttavia, sul suo risultato pesano i ritardi nello sviluppo delle energie rinnovabili e, soprattutto, l’inadeguatezza della sua politica climatica. In quest’ultimo ambito, il Paese si colloca al 48° posto, con una valutazione “debole”. (RSI Radiotelevisione svizzera)
MeteoWeb (MeteoWeb)
L’Italia, rispetto agli altri Paesi del Pianeta e dell’Ue, continua ad essere in forte ritardo sulle performance climatiche. (Eco dalle Città)