Il no italiano a von der Layen, tutti scontenti in un vicolo cieco

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Il Mattino di Padova INTERNO

Il no italiano a von der Layen, tutti scontenti in un vicolo cieco Il rischio di ripercussioni dopo lo strappo a partire da una delega minore, ossia un posto da Commissario di serie B. Lo scenario carlo bertini (Il Mattino di Padova)

Se ne è parlato anche su altri giornali

MILANO (ITALPRESS) - "Non è tanto Von der Leyen in quanto persona, ma capire chi la sostiene. È chiaro che avendo nella maggioranza i Verdi rischiamo di avere nelle future scelte dell'Europa quella stessa ideologia che è stata utilizzata fino ad oggi e che ha creato soltanto danni per l'Europa intera e per il nostro paese nello specifico". (Il Sole 24 ORE)

Allegria a Strasburgo: nonostante i risultati elettorali di giugno, la “maggioranza Ursula” si allarga. I “barbari”, per insuperabili limiti strutturali della loro interpretazione dell’interesse nazionale e per pochezza delle loro leadership, rimangono fuori le mura della cittadella assediata dagli hillbilly del nostro continente. (L'HuffPost)

Un’enormità, che viene saggiamente smentita. A spingere verso il "no" è stato un principio di coerenza, spiega Giorgia Meloni quando tutto è finito, in un videomessaggio di 52 minuti: "Siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il «no» di Fratelli d’Italia a Ursula von der Leyen? Si è piegata ai Verdi e al green deal. Parla l’eurodeputato Nicola Procaccini

"È una giornata emozionante, dimostra che il duro lavoro degli ultimi cinque anni è stato riconosciuto. C'è molto da fare e sono piena di idee per il prossimo mandato. Ma devo dirvi che ora per prima cosa ho bisogno di riposo: vedrò la mia famiglia, mi prenderò una pausa. (La Stampa)

Confagricoltura si è complimentata con la Presidente Ursula von der Leyen per la rielezione Palazzo della Valle esprime soddisfazione per alcuni passaggi del discorso pronunciato stamattina alla plenaria del Parlamento europeo; in particolare, per il riferimento a un’Europa che “sostiene i cittadini e le imprese, improntata al pragmatismo, dove prosperità e competitività sono i driver principali di sviluppo”. (Impresa Italiana)

Ed esclude rischi di irrilevanza per l’Italia: «La maggior parte dei membri della prossima Commissione sarà nominata da governi di centrodestra, che saranno in maggioranza nel Consiglio Europeo. E anche l’Europarlamento si è spostato più a destra» (Milano Finanza)