Armi nucleari in Europa, ecco l'arsenale (e dove si trova): Francia meglio di tutti, ma la dipendenza dagli Usa pesa
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Francia e Regno Unito mettono insieme 510 testate nucleari, ma soltanto Parigi avrebbe una relativa indipendenza dagli Stati Uniti nel momento in cui dovesse decidere di attivare quella che tradizionalmente, dai tempi di De Gaulle, viene chiamata “force de frappe”. E secondo gli analisti russi, neppure la Francia sarebbe libera di usare come vuole l’arma nucleare, se gli Usa non dovessero fornire il supporto logistico e tecnologico. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altri media
Emmanuel Macron promette aiuto al collega ucraino Volodymyr Zelensky - Ansa Non è ancora chiaro se, come e quando l’ombrello nucleare francese proteggerà gli interessi vitali dell’Unione europea, ampliando il perimetro deterrente della force de frappe, dall’esagono alla confederazione europea, come vorrebbe il presidente d’oltralpe, Emmanuel Macron. (Avvenire)
Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)
Washington è tentata dall’abbandonare le alleanze tradizionali, formare un nuovo improbabile asse con Mosca, negare all’Europa la protezione della sua bomba atomica? Gli europei riscoprono allora che un altro ombrello nucleare esiste, è composto da quasi 300 testate ed è in mano a un presidente della Repubblica francese disposto a metterlo a disposizione dei partner europei. (Corriere della Sera)
L'abbraccio del presidente Trump alla Russia sta spingendo gli europei a riconsiderare la propria sicurezza e sta dando credito a un'idea che gli Stati Uniti hanno cercato a lungo di evitare: una Germania dotata di armi nucleari (Milano Finanza)
Il leader della Cdu ha sottolineato che si tratterebbe di un'integrazione allo scudo statunitense già esistente (LAPRESSE)
«La condivisione delle armi nucleari è un argomento di cui dobbiamo iniziare a parlare». Merz è molto cauto, precisa che ritiene il progetto europeo «complementare» alle armi americane: «Dobbiamo sempre parlare con i due Paesi e ovviamente mantenere il sostegno allo scudo nucleare americano». (Corriere della Sera)