Sgominata rete terroristica islamica di "nuovi italiani": a guidarla due ragazze cresciute a Bologna e Spoleto
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Sono tutti sotto i 30 anni e c'è anche un minorenne tra i cinque "nuovi italiani", destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bologna, Andrea Salvatore Romito, sospettati di aver dato vita a un'associazione terroristica islamica d'ispirazione jihadista, in chiave 'takirista', denominata "Da'Wa Italia", ossia "chiamata alle (Secolo d'Italia)
Ne parlano anche altre fonti
Sostenevano Al Qaeda e l’Isis. Cinque giovani, di cui uno di origini turche residente da anni a Monfalcone e prima ancora nell’hinterland udinese, sono stati arrestati dai carabinieri del Ros. (Telefriuli)
Faceva proselitismo non solo online e sui social ma anche nei locali che gestiva a Monfalcone, dove viveva, e sempre nella città in provincia di Gorizia voleva aprire una moschea, il 27enne di... (Virgilio)
Le indagini si sono concentrate prima sul ruolo ricoperto da una giovane pakistana cresciuta e residente a Bologna, la quale ha coinvolto un’altra giovane di origine algerina cresciuta e residente a Spoleto, insieme alla quale avrebbe formato un gruppo a sé stante dedito alla propaganda e denominato “Da’ wa”, che in arabo significa “chiamata”, intesa come invocazione ad abbracciare la “giusta” versione dell’Islam. (Umbriadomani)
Quattro dei cinque giovani stranieri indagati e raggiunti da misura cautelare, dopo l'inchiesta della procura di Bologna con il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, sono accusati di avere costituito un'associazione terroristica d'ispirazione salafita-jihadista declinata in chiave takfirista, denominata ''Da'WA ITALIA'' finalizzata alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche ''Al Qaeda'' e ''Stato Islamico''. (Liberoquotidiano.it)
«L’operazione antiterrorismo in corso condotta dai Ros dei Carabinieri - e che coinvolge anche un immigrato musulmano a Monfalcone - mette in luce elementi di grave allarme sui rischi rappresentati dalla massiccia presenza di islamici e dal loro preoccupante atteggiamento da tempo manifestato nella nostra città - commenta l'onorevole Anna Cisint , che prosegue - Questa vicenda conferma anzitutto la presenza di un’ideologia radicalizzata nell’ambito di queste comunità nel contesto di una rete nazionale dedita alla promozione e al rafforzamento delle formazioni terroristiche "Al Qaeda" e "Isis”, che sono state protagoniste dei tanti attentati che in questi anni hanno funestato l’Europa con lutti e violenze». (Il Goriziano)
La giovane, come emerso dalle indagini, si era radicalizzata durante il Covid avvicinandosi sui canali social a contenuti inneggianti alla jihad, che poi aveva approfondito sempre online. (Tiscali Notizie)