Milano: in centinaia contro lo sfratto del Leoncavallo
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Sono le 10.30 quando l'ufficiale giudiziario varca i cancelli del Leoncavallo. In mano l'ingiunzione di sfratto. Con lui gli avvocati della famiglia Cabassi, i proprietari della ex cartiera occupata oramai vent'anni fa. L'ufficiale prende atto della volontà degli occupanti di non lasciare lo spazio e del fatto che le istituzioni per il momento non vogliano forzare la mano. Nessuno sgombero per oggi. (TGR Lombardia)
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E forse quel giorno non arriverà mai. Molto più probabile, per non dire inevitabile, che si tenti ancora una volta la strada dell’accordo tra il Comune di Milano e la famiglia Cabassi per uscire da un’impasse che dura da un paio di decenni e che difficilmente si sbloccherà con lo sfratto forzato di un centro sociale che nell’ex cartiera di via Watteau ha messo radici nel lontano 1994 e che da tempo non genera alcun grattacapo sul fronte dell’ordine pubblico. (IL GIORNO)
L’ennesima visita dell’ufficiale giudiziario per la notifica di sfratto è stata attesa da un centinaio di militanti, radunatisi fuori dallo storico centro sociale milanese. “C’è una sentenza che certifica che questo dilazionare della forza pubblica in attesa di una soluzione non ha più ragion d’essere, quindi quell’ordine di sfratto deve essere eseguito. (Il Fatto Quotidiano)
Lo ha reso noto la Questura di Milano, presente sul posto... È stato rinviato al 24 gennaio prossimo lo sgombero del centro sociale Leoncavallo, a Milano, storica area occupata e autogestita. (Virgilio)
È stato rinviato al 24 gennaio lo sgombero del centro sociale Leoncavallo di Milano. A confermarlo Questura di Milano, presente per monitorare un presidio di solidarietà a cui hanno partecipato questa mattina circa 300 persone. (TGR Lombardia)