Il MUSE di Trento presenta la “Collezione Antropocene” – New Media Press Magazine
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Il nostro Pianeta vive un’epoca nuova nella quale l’essere umano interviene costantemente e in maniera estremamente incisiva e più del passato sull’ambiente e nei luoghi che abita. Questa nuova epoca osservata anche dal mondo accademico, prende il nome di Antropocene, ad indicare il fatto che l’uomo interagisce attivamente sulla natura attraverso la tecnologia e le nuove tecniche, modificando in questo modo processi biologici, chimici e geologici della Terra. (Magazine)
Se ne è parlato anche su altre testate
Come riporta l’Ansa, nei giorni scorsi è stato eseguito un trapianto di fegato da un padre alla figlia di 11 mesi. È successo all’ospedale delle Molinette di Torino. Papà dona il fegato alla figlia di 11 mesi (La Provincia di Biella)
Vita in bilico La bimba era affetta da una grave cirrosi epatica scompensata, esito del fallimento di due precedenti interventi chirurgici eseguiti in Grecia nel tentativo di riparare la malformazione da cui era affetta, l’atresia delle vie biliari. (La Stampa)
L’origine del presepe risale a otto secoli fa, a Greccio, dove San Francesco si fermò nel 1223 di ritorno da Roma dove aveva avuto la conferma della sua Regola dal papa Onorio III. Francesco chiamò un uomo del posto e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello». (Magazine)
È accaduto nei giorni scorsi presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in un intervento che ha segnato una pietra miliare per la medicina piemontese e per il programma di trapianti internazionale. (Torino Cronaca)
Ho visto la piccola mangiare, imboccata dalla mamma. Uno spettacolo”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Come regalo di Natale un papà greco di 31 anni ha donato parte del suo fegato salvando così la figlia di 11 mesi affetta da una grave cirrosi epatica scompensata, esito del fallimento di due precedenti interventi chirurgici eseguiti in Grecia nel tentativo di riparare la malformazione da cui era affetta, l’atresia delle vie biliari. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)