Iran rinvia risposta all’attacco di Israele dopo la vittoria di Trump

Iran rinvia risposta all’attacco di Israele dopo la vittoria di Trump
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
B-Lab Live! ESTERI

L’Iran avrebbe deciso di rinviare la sua operazione di risposta all’ultimo attacco nei suoi confronti da parte di Israele dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. Lo dice Sky News Arabia citando fonti di Teheran. Cosa era successo tra Iran e Israele La Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, aveva promesso una “dura risposta” a Israele per l’accaduto. Sembrerebbe che però ora l’Iran punti a un negoziato, o a un’attesa sull’evoluzione della situazione, proprio a causa della vittoria di Trump alle elezioni. (B-Lab Live!)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“So che non volete questa guerra, neanch’io la voglio. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si rivolge agli iraniani in un video in lingua inglese, avvertendo che un terzo attacco di Teheran contro lo Stato ebraico “semplicemente paralizzerebbe l’economia” del Paese. (LAPRESSE)

E, mentre la Russia ha chiesto di astenersi dal lanciare attacchi aerei contro Hezbollah nei pressi di una delle sue basi in Siria, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non bloccheranno gli aiuti militari a Tel Aviv sebbene sia scaduto il termine dei 30 giorni imposto dall’amministrazione Biden al governo di Netanyahu affinché migliorasse l'accesso agli aiuti umanitari da parte dei palestinesi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un nuovo messaggio video, nel quale auspica che gli iraniani si liberino dal regime di Khamenei e concludendo con un appello alla futura cooperazione tra i due popoli. (Civonline)

Media, Iran rinvia l'attacco a Israele per negoziare con Trump. Erdogan, stop rapporti con Tel Aviv - Aggiornamento del 13 Novembre delle ore 23:00

Chissà se dietro le ultime e inquietanti minacce di Benjamin Netanyahu all’Iran si cela il desiderio del primo ministro di Israele di ingraziarsi il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che durante la campagna elettorale ha più volte definito il regime di Teheran come la più grande minaccia per la stabilità del Medio Oriente. (LA NOTIZIA)

Rispetto al pur molto violento raid del 1 ottobre, avvenuto con centinaia di missili balistici, si attende un'azione ancor più aggressiva, tale da coniugare la trasmissione di un messaggio politico con le conseguenze militari della stessa. (Italia Oggi)

Save the Children, 300mila bambini fuggiti da Libano verso Siria (RaiNews)