Tensioni a Bologna, scontri tra la polizia e gli antagonisti

Tensioni a Bologna, scontri tra la polizia e gli antagonisti
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Tiscali Notizie INTERNO

Scontri tra i manifestanti del corteo antifascista a Bologna e la polizia, in tenuta antisommossa, sulla scalinata del Pincio. Il gruppo aveva raggiunto rapidamente via Indipendenza, percorrendo via Irnerio, per raggiungere la zona vicina dove si trova il gruppo di Casapound. Ad un certo punto in tanti dal corteo antagonista si sono diretti con il volto coperto verso il parco della Montagnola fin sulla scalinata dove c'e' stato il contatto con le forze dell'ordine. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altri giornali

I collettivi cercavano di raggiungere il corteo di Casapound e della Rete dei patrioti nel cuore della città emiliana (LAPRESSE)

Scontri tra antagonisti e forze dell'ordine a Bologna dove oggi sono in corso contemporaneamente due manifestazioni di segno opposto. Da un lato i collettivi antifascisti e dall'altro 'Riprendiamoci Bologna - Contro degrado, spaccio e violenza' promossa dalla Rete dei Patrioti a cui partecipa anche CasaPound. (Adnkronos)

Siamo qui per ribadire i nostri valori fondamentali". E oggi vuole dire impegnarsi ogni giorno per la partecipazione delle persone e l'emancipazione delle persone soprattutto di quelle che oggi fanno più fatica. (Il Messaggero Veneto)

Presidio Anpi a Bologna, Elly Schlein: «Sbagliato dare piazza XX settembre alle destre estreme»

"Non abbiamo nulla per confermare o smentire quanto affermato da una fonte diplomatica non identificata e non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di lasciare il Qatar". Lo ha reso noto un funzionario di Hamas a Doha. (Tuttosport)

BOLOGNA – La manifestazione della Rete di Patrioti, di cui fa parte Casapound e altre sigle che si richiamano a parole d’ordine fasciste, diventa un caso politico. (La Repubblica)

«Da bolognese non credo che sia stata una scelta giusta quella di faremanifestare le destre estreme a pochi metri dalla stazione di Bologna, cheancora per tutte e tutti noi e per tutto il Paese è una ferita aperta, per cui i familiari delle vittime della strage hanno dovuto lottare perquarant'anni per arrivare a delle sentenze, che chiariscono per altro leresponsabilità dell'estrema destra». (Corriere della Sera)