Che cosa combina Stellantis a Mirafiori?
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Che cosa combina Stellantis a Mirafiori? Nei primi sei mesi dell'anno Mirafiori ha prodotto il 63% in meno rispetto al 2023 e la situazione rischia di aggravarsi ancora se fossero confermate le voci che parlano di un ulteriore stop per tutto dicembre. Molti addetti passeranno dalle ferie estive alle feste natalizie senza essere rientrati in fabbrica. E tra i sindacalisti c'è chi vaticina una maxi serrata fino a febbraio. (Start Magazine)
Su altri giornali
Stellantis ferma la produzione a Mirafiori fino a gennaio a causa della scarsa domanda di veicoli elettrici e problemi di fornitura. La notizia pesa in Borsa: il titolo cala del 3,5% (FIRSTonline)
Anzi, addirittura accompagnata dall’apparizione in rete di annunci che sembrano suggerire un ulteriore "alleggerimento" della fabbrica. “Verificheremo i programmi di produzione di dicembre nelle prossime settimane", questa l’unica risposta ufficiale da parte di Stellantis alla indiscrezione raccolta da Reuters, che però non viene affatto smentita. (La Gazzetta dello Sport)
È un 2024 estremamente complicato per Stellantis, alle prese come tutti i colossi del settore con la crisi del mercato automobilistico. La richiesta delle elettriche è ancora troppo bassa per giustificare i costi produttivi e questo non aiuta chi come il gigante italo-francese sta investendo grosso nella transizione verso le zero emissioni. (nextmoto.it)
Leggi tutta la notizia Un incontro unitario con la direzione aziendale per affrontare il tema della cassa integrazione a Mirafiori . (Virgilio)
Ieri i sindacati metalmeccanici, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri, hanno inviato una lettere ai vertici di Stellantis nella quale si chiede «un incontro urgente» sul futuro dei 250 lavoratori —la maggior parte con ridotte capacità lavorative e un’età media alta, — del reparto di via Biscaretti destinato, durante la pandemia, alla produzione di dispositivi anti-Covid. (Corriere della Sera)
In tanti a Mirafiori ancora li chiamano «quelli delle mascherine». Sono i 500 operai con ridotte capacità lavorative, acciaccati dagli anni (l’età media è sui 57-58), da problemi di salute e dall’usura delle articolazioni per il lavoro ripetitivo della fabbrica, che nel 2020 erano stati inviati in via Biscaretti al reparto destinato alla produzione di dispositivi anti-Covid. (Corriere della Sera)