Prima alla Scala, con 'La forza del destino' in scena l'urlo della pace
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L'urlo della pace si alzerà "forte e chiaro" dal palcoscenico del Teatro alla Scala il 7 dicembre in occasione della Prima, con la rappresentazione de 'La forza del destino' di Giuseppe Verdi, nono titolo verdiano del maestro Riccardo Chailly al Piermarini e la sua undicesima inaugurazione di stagione, che vede tra i protagonisti il soprano russo Anna Netrebko e il tenore americano Brian Jagde. Tra gli spettatori 'd'onore' che varcheranno le porte del Piermarini i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Senato, Ignazio La Russa e il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che saranno accolti dal sindaco Beppe Sala e dal governatore lombardo Attilio Fontana (Adnkronos)
Su altre fonti
Vive tra New York e Roma ed è stato alla Scala la scorsa primavera per Cavalleria rusticana e a luglio per Turandot. MILANO Nato a New York 45 anni fa, Brian Jadge, Don Alvaro ne La forza del destino, opera che il 7 dicembre inaugurerà la nuova stagione scaligera e in cui sostituirà il tenore Jonas Kaufmann, ha calcato i palcoscenici di Stati Uniti, Giappone, Germania, Austria, Francia e Italia. (Corriere della Sera)
Risotto e mostarda di Cremona. Emilia e Lomgardia: anime diverse che si legano a un compositore che, se non golosone, era quantomeno un buongustaio. (La Repubblica)
Con un po’ di commozione, il sovrintendente Dominique Meyer, alla sua ultima inaugurazione, ha parlato così de «La forza del destino» in programma il prossimo 7 dicembre. «Il 7 dicembre sarà un momento forte e spero che lascerà una bella traccia nella storia del teatro». (Corriere Milano)
Melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave, eseguito integralmente nella versione del 1869 ripensata da Verdi per la Scala, “La forza del destino” è stata un’opera poco rappresentata al Piermarini (Il Fatto Quotidiano)
Stagione d'Opera 2024/2025 del Teatro alla Scala (Virgilio)
Ma vanta una presenza quasi costante, anche negli anni di Toscanini, quando di Verdi alcune opere che oggi consideriamo imprescindibili per il repert… (La Repubblica)