Alain Finkielkraut. "L'antisemitismo della France insoumise non è marginale, è una scelta di società"

Alain Finkielkraut. L'antisemitismo della France insoumise non è marginale, è una scelta di società
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L'HuffPost ESTERI

"Non sono mai stato così preoccupato". La Francia, secondo il filosofo Alain Finkielkraut, intervistato dal Corriere, è lacerata dagli estremisti: "A sinistra, i socialdemocratici hanno accettato di allearsi con la sinistra radicale, ovvero antisemita. Perché l’antisemitismo della France insoumise non è marginale, è programmatico, è una scelta di società. E a destra abbiamo il Rassemblement national, che non è più un partito petainista, non è più la peste bruna. (L'HuffPost)

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Raphaël Glucksmann sorride con una smorfia di imbarazzo alla donna che rifiuta il suo volantino e lo insulta di nuovo prima di scappare: “Tu sia maledetto in quanto ebreo”. Il video di questo scambio è inevitabilmente diventato virale ed è un simbolo di un paese senza più centro politico, come bene illustra la copertina dell’Economist uscito oggi: un tricolore nel cielo, con il blu della bandiera ben attaccato all’asta, il rosso che sventola solitario e in mezzo il nulla. (L'HuffPost)

A sinistra, i socialdemocratici hanno accettato di allearsi con la sinistra radicale, ovvero antisemita. Perché l’antisemitimo della France insoumise (il partito di Jean-Luc Mélenchon, ndr) non è marginale, è programmatico, è una scelta di società. (Corriere della Sera)

L’antisemitismo è con noi, come a destra, fin dai tempi di Proudhon; nel socialismo di Jules Guesde, all’epoca dell’affaire Dreyfus; nel Partito Comunista di Maurice Thorez, che nel 1940 definiva Léon Blum un «rettile ripugnante»; o nel gruppo trotskista che da trent’anni si aggira intorno all’islamofascismo, sognando di fare… Non se ne era mai andata, ovviamente. (la Repubblica)

Raphaël Glucksmann, l'europeista con Mélenchon «a malincuore» per sfidare Le Pen: «L'estrema destra svolta senza ritorno»

L’orrore di Courbevoie nella banlieue di Parigi dove una ragazzina di 12 anni è stata stuprata al grido di “sporca ebrea” sconvolge la campagna elettorale francese e mette a nudo le contradizioni sia dell’estrema destra di Marine Le Pen che quelle del Fronte popolare di Jean-Luc Melenchon, che sul rispetto degli ebrei non hanno certo le carte in regola. (FIRSTonline)

È il tipico caso di divorzio fra élite e popolo: mentre la maggioranza degli ebrei francesi sembra intenzionata a votare il Rassemblement National (Rn) al primo o al secondo turno delle elezioni politiche anticipate indette da Emmanuel Macron per il 30 giugno e il 7 luglio p. (Tempi.it)

ROUEN — In fondo, l’unico che sembra non rassegnarsi al trionfo del Rassemblement national è lui, Raphaël Glucksmann, 44 anni e una vita dalla parte dell’Europa, a Parigi e Strasburgo ma anche a Tbilisi e Kiev, contro i nazionalismi e gli amici di Vladimir Putin. (Corriere della Sera)