Perché in Italia stiamo tornando ignoranti: l'allarme di Cognetti
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Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente. Perché in Italia "stiamo tornando ignoranti" secondo Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega con 'Le otto montagne': l'allarme dello scrittore In Italia “stiamo tornando ignoranti”. (Virgilio Sapere)
Ne parlano anche altre testate
Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, soddisfatta per gli emendamenti approvati nella legge di Bilancio regionale «Sono particolarmente soddisfatta per i miei emendamenti di spesa approvati nella legge di Bilancio regionale. (Impresa Italiana)
Paolo Cognetti, 46 anni, vincitore del Premio Strega nel 2017 con Le otto montagne, e sugli schermi cinematografici in queste festività con Fiore mio, ieri ha rilasciato a Repubblica una lunga intervista che prende le mosse dalle sue dimissioni dal reparto psichiatrico dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove dice che: “Le malattie nervose non devono essere una vergogna da nascondere, perch… (la Repubblica)
“Le cure le ho subìte non avevo alternative. Mi sono ritrovato sotto casa un’auto della polizia e un’ambulanza. Sono stato sedato: da inizio dicembre, causa farmaci, non ho fatto che dormire”. (Napoli Monitor)
Paolo Cognetti, scrittore (vincitore del Premio Strega con Le otto montagne) e regista, ha rivelato di aver subito un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) a causa di una "grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali". (La Gazzetta dello Sport)
L'autore del successo editoriale Le otto montagne, Paolo Cognetti, è stato recentemente ricoverato nel reparto psichiatrico dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano a seguito di un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). (Movieplayer)
Alcuni sorprendenti, come quello del m… «Non dimenticherò mai quelle catene». (la Repubblica)