Paolo Cognetti ha subìto un TSO: cos'è, quanto dura e perché viene richiesto
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Paolo Cognetti, scrittore (vincitore del Premio Strega con Le otto montagne) e regista, ha rivelato di aver subito un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) a causa di una "grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali". Il TSO è un intervento sanitario nel quale il paziente viene sottoposto a cure mediche a prescindere dalla sua volontà, e viene applicato soprattutto in ambito psichiatrico. (La Gazzetta dello Sport)
Se ne è parlato anche su altri giornali
In Italia “stiamo tornando ignoranti”. Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. (Virgilio Sapere)
«Sono particolarmente soddisfatta per i miei emendamenti di spesa approvati nella legge di Bilancio regionale. Ho sempre interpretato il mio ruolo politico come servizio alla collettività, e soprattutto alle persone più fragili. (Impresa Italiana)
(Adnkronos) – Nella VII edizione del Premio Angi – Oscar dell’innovazione, andata in scena lo scorso 4 dicembre nella splendida cornice del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, sono stati consegnati gli innovation awards ai maggiori leader del mondo delle imprese, delle istituzioni e della ricerca. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
“Le cure le ho subìte non avevo alternative. Mi sono ritrovato sotto casa un’auto della polizia e un’ambulanza. Sono stato sedato: da inizio dicembre, causa farmaci, non ho fatto che dormire”. (Napoli Monitor)
«Non dimenticherò mai quelle catene». Dopo l’intervista con Repubblica «perché le malattie nervose non devono più essere una vergogna da nascondere», l’autore Premio Strega de Le otto montagne ha ricevuto decine e decine di messaggi. (la Repubblica)
Paolo Cognetti, 46 anni, vincitore del Premio Strega nel 2017 con Le otto montagne, e sugli schermi cinematografici in queste festività con Fiore mio, ieri ha rilasciato a Repubblica una lunga intervista che prende le mosse dalle sue dimissioni dal reparto psichiatrico dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove dice che: “Le malattie nervose non devono essere una vergogna da nascondere, perch… (la Repubblica)