Conte, la Consulta frena l'Autonomia, l'Italia è una
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"Abbiamo combattuto in Parlamento (prendendo anche pugni), nelle piazze a suon di firme, con la nostra governatrice Alessandra Todde, che si è vista accogliere i motivi del ricorso. Oggi la Corte Costituzionale frena il progetto di autonomia con cui Meloni, Salvini e Tajani volevano fare a pezzi il tricolore e la nostra unità". Lo scrive su Facebook il presidente del M5s Giuseppe Conte in un post intitolato "un importante stop all'Autonomia differenziata: l'Italia è una". (Tiscali Notizie)
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La Corte costituzionale ha chiuso in serata la camera di consiglio durata due giorni sui rilievi posti dai ricorsi delle regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Toscana. Non è uno stop, ma di certo è uno schiaffo all’Autonomia differenziata pensata e approvata dal governo Meloni. (LaC news24)
I giudici della Consulta hanno ritenuto "non fondata" la questione di costituzionalità dell'intera legge considerando invece "illegittime" specifiche disposizioni I giudici della Consulta ribadiscono la necessità di tutelare il principio di sussidiarietà; si soffermano in particolare sulla definizione dei Lep, i "livelli essenziali delle prestazioni". (TGR Lombardia)
La previsione che sia un decreto del presidente del Consiglio dei ministri a determinare l'aggiornamento dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep), e il ricorso alla determinazione dei Lep attraverso il Dpcm, sono tra i profili della legge sull'Autonomia ritenuti incostituzionali dalla Consulta. (Il Mattino di Padova)
Lo dice la governatrice in merito alla decisione della Consulta che ha dichiarato l'incostituzionalità di alcuni passaggi della legge sull'autonomia differenziata. Infatti, "tutte le disposizioni dichiarate incostituzionali figurano tra quelle impugnate dalla Regione Sardegna, la quale colleziona tra le regioni ricorrenti il più alto numero di motivi di impugnazione accolti - osserva - A riprova del fatto che l'iniziativa sarda non aveva carattere pretestuoso, né era indotta da motivazioni propagandistiche ma era sinceramente animata dal proposito di contribuire al ripristino della legalità costituzionale violata". (Tiscali Notizie)
La Corte, nell’esaminare i ricorsi delle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania, le difese del Presidente del Consiglio dei ministri e gli atti di intervento ad opponendum delle Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, ha ravvisato l’incostituzionalità dei seguenti profili della legge:– la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie, laddove la Corte ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola regione, alla luce del richiamato principio di sussidiarietà;– il conferimento di una delega legislativa per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) priva di idonei criteri direttivi, con la conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento;– la previsione che sia un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dPCm) a determinare l’aggiornamento dei LEP;– il ricorso alla procedura prevista dalla legge n. (Agenzia askanews)
Sassari La Corte costituzionale ha ritenuto «non fondata» la questione di costituzionalità dell'intera legge sull'autonomia differenziata delle regioni ordinarie, considerando invece «illegittime» alcune disposizioni dello stesso testo legislativo. (La Nuova Sardegna)