Leo “Ora la tregua fiscale, riguarda 19 milioni di cartelle”

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La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

ROMA (ITALPRESS) – “La tregua fiscale, che non riguarda solo cartelle, intende riequilibrare il rapporto fisco-contribuente. E non ci sono condoni. Prima delle cartelle, partiamo dalle dichiarazioni. Ci sono tanti contribuenti che nei modelli di denuncia dei redditi tra il 2019 e il 2021 hanno dichiarato tutto, ma poi non sono riusciti a versare le imposte dovute. Ad esempio, a causa del Covid. E allora noi diamo la possibilità di saldare il debito col fisco in cinque anni e con una sanzione del 3%”. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Su altri giornali

"Il vice ministro dell’Economia e delle finanze Maurizio Leo, intervenuto al XXII convegno nazionale Int ha dichiarato: 'Lavoreremo sin da subito sulla riforma fiscale, è da rivedere l’Irpef prima di tutto. (Today.it)

Il futuro è adesso”. Sanità, Giuliano (UGL): “Rischio fine sostenibilità SSN entro il 2050. La sanità del passato ha dovuto fare i conti con il blocco del turn over, con il ricorso costante delle esternalizzazioni, con tagli indiscriminati e con malaffare (Sardegna Reporter)

E allora noi diamo la possibilità di saldare il debito col fisco in cinque anni e con una sanzione del 3%". Prima delle cartelle, partiamo dalle dichiarazioni. (Gazzetta di Parma)

La tregua fiscale, voluta dal governo di Giorgia Meloni, "non è un condono": parola del viceministro dell'Economia Maurizio Leo che, intervenendo al convegno dell'Int (Istituto nazionale tributaristi), ricorda il dato dei "1.132 miliardi" di cartelle, "di cui secondo la Corte dei Conti solo il 6-7% può esser riscosso", un "magazzino", ha scandito, che "bisogna smaltire". (La Sicilia)

Sotto questa voce nella manovra, ma solo negli anni successivi, secondo valutazioni in corso. - afferma -In ogni caso, la tregua fiscale, che non riguarda solo cartelle, intende riequilibrare il rapporto fisco-contribuente. (La Sicilia)

L'obiettivo, ha aggiunto, è quello di "una revisione strutturale del sistema impositivo" e in particolare dell'Irpef, le cui aliquote "non rispettano la progressività"."È ora della tregua fiscale. Lo ha precisato il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, nel corso della conferenza stampa sulla manovra. (ilmessaggero.it)