Il G7 rilancia il sostegno occidentale all'Ucraina

Il G7 rilancia il sostegno occidentale all'Ucraina
L'Eco di Bergamo INTERNO

MONDO. Da Bari, città cara ai russi per San Nicola, il messaggio recapitato al Cremlino è «fermatevi»; l’Occidente non farà passi indietro sull’Ucraina. Dopo la fornitura delle armi all’Ucraina adesso è il turno del sostegno finanziario a Kiev e del piano di pace. A Bari, al G7 italiano, e a Burgenstock, alla Conferenza svizzera, si spera di porre ulteriori fondamenta che consentano la composizione della tragedia scoppiata 28 mesi fa. (L'Eco di Bergamo)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Rimaniamo fortemente impegnati ad aiutare l’Ucraina a soddisfare le sue urgenti esigenze di finanziamento a breve termine, nonché a sostenere le sue priorità di ripresa e ricostruzione a lungo termine”, si aggiunge. (Agenzia askanews)

Si tratta insomma di un inganno, e per di più di un inganno pericoloso. Politicamente, l’annuncio di voler finanziare un prestito da 50 miliardi di euro all’Ucraina con gli extra profitti derivanti dai beni russi rappresenta un’escalation e un nuovo passo verso il coinvolgimento dei Paesi europei nel conflitto. (il manifesto)

Qual è stata la decisione del G7 sugli aiuti economici all'Ucraina finanziati con gli asset russi sequestrati. I numeri, l'accordo politico, le incognite tecniche e il progetto americano silurato dai Paesi europei. (Start Magazine)

Il mondo questa settimana: l'accordo Usa-Ucraina, Intel-Israele, Lavrov in Africa

Dal G7 arriva un messaggio chiaro a Vladimir Putin. “Riaffermiamo il nostro fermo sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario”, scrivono nella dichiarazione finale i leader sottolineando come Mosca deve “porre fine alla sua guerra illegale di aggressione” e anche “pagare per i danni che ha causato all’Ucraina” che “secondo la Banca Mondiale superano ormai i 486 miliardi di dollari“. (LAPRESSE)

È dall’inizio dell’invasione da parte della Russia che si discute di come utilizzarli per finanziare l’Ucraina senza che i paesi dell’Unione Europea siano riusciti a trovare una posizione comune. La storia degli asset russi sembra essere arrivata ad un epilogo dopo tanto penare. (L'HuffPost)

UCRAINA di Federico Petroni (Limes)