Cos'è questa serie “Adolescence” di cui parlano tutti
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Ogni tanto, quando si è persa la speranza, ecco che su Netflix sbuca qualche progetto veramente degno di nota, uno di quelli di grande qualità e che mette d’accordo un po’ tutti. Questo è accaduto e sta avvenendo con Adolescence, miniserie britannica di quattro episodi, che non fa altro che ricevere pareri positivi. La mini-serie “Adolescence” su Netflix La trama vede Jamie Miller (Owen Cooper), studente inglese di tredici anni, arrestato con l’accusa di aver commesso un omicidio: la vittima è Katie, sua compagna di scuola, di cui però non sapremo nulla. (Artribune)
Su altre fonti
È da specificare visto che nel cinema e nelle serie tv esiste anche il finto piano sequenza, una tecnica di montaggio che permette di far percepire allo spettatore una continuità sullo schermo che, in realtà, è l’insieme di un lavoro attento e certosino di taglia e cuci. (Vanity Fair Italia)
La nuova miniserie Netflix Adolescence, creata da Jack Thorne e Stephen Graham, offre uno sguardo crudo sulla vita adolescenziale, partendo dal racconto di un 13enne accusato di omicidio e sfruttandolo per parlare di temi e fenomeni attuali come la misoginia online e la cultura incel. (Best Movie)
Molte cose non sono state chiarite nei quattro episodi che compongono Adolescence, una miniserie che racconta la storia dell'omicidio di una ragazzina in una cittadina del Regno Unito, delitto che viene subito attribuito a un suo coetaneo, un compagno di scuola. (Sky Tg24 )

Alla fine delle quattro puntate di Adolescence, tornano in mente tre parole e un concetto che l’autrice Hannah Arendt ha espresso per riassumere l’andamento del processo per crimini di guerra a carico del funzionario nazista Adolf Eichmann, nel 1961. (Best Movie)
Con ognuno dei quattro episodi girato interamente in piano sequenza, la miniserie creata da Jack Thorne e Stephan Graham, che ne è anche interprete, fa immergere lo spettatore in una storia alla quale è impossibile restare indifferenti, invitando alla riflessione su temi profondamente attuali (Sky Tg24 )
Le chiesi spiegazioni, perché non avevo mai sentito quella parola, mi scrisse un messaggio privato, spiegandomi che gli incel fossero un tipo di club online di uomini che si descrivono come "celibi involontari" (dal termine inglese involuntary celibacy) e incolpano le donne per le loro difficoltà a stabilire legami romantici sostenendo il fatto che l’80% delle donne sia attratto solo dal 20% degli uomini, promuovendo misoginia e supremazia maschile. (DiLei)