Morte Alex Marangon, si indaga per omicidio volontario: cosa sappiamo

Morte Alex Marangon, si indaga per omicidio volontario: cosa sappiamo
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Sky Tg24 INTERNO

Il barman 25enne ritrovato senza vita il 4 luglio, che sarebbe morto in seguito a un'aggressione come emerso dall'autopsia, avrebbe confidato a un amico di essere preoccupato prima del rito sciamanico a cui ha preso parte. Nella ricostruzione di quella notte c'è un buco di tre ore. L'appello della madre: "Chi sa parli" Ci sono ancora molti punti oscuri da chiarire sul giallo della morte di Alex Marangon, il 25enne di Marcon, nel Trevigiano, il cui corpo senza vita è stato ritrovato nel greto del fiume Piave il 4 luglio. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri giornali

E se il suo, o i suoi assassini, Alex Marangon li avesse trovati nel buio della notte fuori dall'abbazia, sulla spiaggetta di sassi del Piave dove già il pomeriggio prima aveva fatto il bagno? Una possibile pista investigativa che si profila potrebbe essere proprio questa: che il 25enne di Marcon abbia potuto aver fatto un brutto incontro o aver visto o interrotto qualcosa. (ilgazzettino.it)

Si tratta - riferiscono i quotidiani locali - di due cittadini sudamericani, Johnny Benavides e un altro di cui non è stato reso noto il nome, i quali avrebbero cercato di rincorrere Marangon, in preda probabilmente ad una crisi, all'esterno dell'abbazia, cercando di calmarlo. (ilmessaggero.it)

Risentiti oggi 5 partecipanti all’evento. (Fanpage.it)

L'abbazia sul Piave, gli allucinogeni, l'omertà: “Alex è stato pestato a morte da più persone”

Sabrina Bosser, la mamma di Alex, è nella sua casa di Marcon, insieme al marito Luca e alla figlia Giada. «Chi sa qualcosa, parli. (La Stampa)

L’autopsia ha infatti escluso che la morte sia avvenuta per una caduta accidentale, non solo per la distribuzione di ecchimosi e ferite, ma anche perché l’esame ha rilevato un’emorragia interna al torace che gli ha fatto perdere molto sangue. (CremonaOggi)

«Lo sghirlo», lo chiamano così. La gente arriva, attraversa i campi di mais, costeggia l’Abbazia di Santa Bona, patrimonio dell’Unesco, e va verso il fiume a cercare un po’ di frescura. (La Stampa)