Tom Homan, l'ex poliziotto incubo dei migranti scelto da Trump per controllare i confini

Tom Homan, l'ex poliziotto incubo dei migranti scelto da Trump per controllare i confini
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La Stampa ESTERI

Donald Trump cuce la sua Amministrazione attorno alle promesse della campagna elettorale e alla sua visione per l’America di domani e in questo scenario l’immigrazione è una pietra angolare dell’edificio del Make America Great Again. Trascorso il weekend a Mar-a-Lago il presidente eletto apre la settimana portando nel suo staff, come “zar dei confini”, Thomas Homan, e come vice capo dello staff… (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Nella lista delle priorità di Trump, l’America latina, si sa, non figura certo ai primi posti. E che il leader tycoon se ne disinteressi, per la regione potrebbe non essere affatto una cattiva notizia. (il manifesto)

Il funzionario, nominato nelle scorse ore, viene dal campo, conosce bene ciò che lo aspetta. Thomas Homan è lo «zar del confine», l’uomo incaricato da Donald Trump di affrontare il nodo immigrazione. (Corriere della Sera)

Da New York Donald Trump lo aveva detto senza vergogna: alla Casa Bianca porterò un team di fedelissimi. (ilmessaggero.it)

Tom Homan, l’uomo dei bimbi in gabbia sarà lo zar delle frontiere e della deportazione

I termini dell'ufficiale per Tom Homan, ex capo dell'Ice durante il governo Trump, pronunciò queste parole durante la conferenza di Milwaukee. (Secolo d'Italia)

Il risultato si va ancora delineando, ma Donald Trump si prende davvero tutto: presidenza, Camera e Senato.Nel frattempo, mentre va in scena l’incontro con Joe Biden, la nuova amministrazione prende forma tra i volti di Elon Musk, Vivek Ramaswamy e Tom Homan, il poliziotto di ferro, noto per il suo pugno duro contro gli immigrati clandestini. (ByoBlu)

NEW YORK – Tom Homan, 62 anni, già capo a interim dell’Ice – la temibile polizia anti-immigrati – è un grande sostenitore delle politiche di “tolleranza zero”: colui che nel gennaio 2017 suggerì la separazione dei figli degli immigrati dai genitori per scoraggiarne l’ingresso in America (la Repubblica)