La maledizione di Biancaneve: tutte le polemiche legate al remake Disney, spiegate
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Nella notte di Halloween, The Hollywood Reporter ha rivelato che la Disney sta lavorando a un adattamento musicale live-action di Biancaneve, ultimo di una lunga serie di rivisitazioni cinematografiche nate dal successo di pellicole come Cenerentola e Il libro della giungla. A occuparsi delle nuove canzoni sono stati chiamati Benj Pasek e Justin Paul, già vincitori di un EGOT per opere come Dear Evan Hansen, La La Land e The Greatest Showman. Un progetto ambizioso, che però non è riuscito a evitare polemiche e critiche, diventando quasi un simbolo delle contraddizioni dell’industria cinematografica contemporanea.
Il film, diretto da Marc Webb e sceneggiato da Erin Cressida Wilson, arriverà nei cinema italiani il 20 marzo 2025, con Rachel Zegler nel ruolo della principessa e Gal Gadot in quello della Regina Grimilde. La pellicola si propone di rileggere la fiaba dei fratelli Grimm con una sensibilità moderna, mantenendo però intatto il fascino della versione animata del 1937. Tuttavia, il percorso che ha portato alla realizzazione del remake è stato tutt’altro che lineare.
I nove anni di sviluppo del progetto sono stati segnati da continui aggiustamenti, sia nella sceneggiatura che nella messa in scena, spesso dettati dalla necessità di rispondere a critiche esterne o di adeguarsi a tendenze culturali e politiche. La Disney, che negli ultimi anni ha mostrato una certa propensione a prendere posizioni su temi sociali solo quando ritenuto conveniente, si è trovata più volte costretta a rivedere le proprie scelte. Il risultato, secondo molti osservatori, è un prodotto che fatica a trovare una propria identità, oscillando tra il rispetto per l’originale e il tentativo di apparire attuale.
Le polemiche non hanno risparmiato neppure il cast. Rachel Zegler, già nota per il ruolo di Maria in West Side Story di Steven Spielberg, è stata al centro di discussioni per alcune dichiarazioni rilasciate durante le promozioni, mentre Gal Gadot, nonostante il carisma, è stata criticata per una recitazione giudicata da alcuni eccessivamente rigida. Anche i doppiatori italiani, intervistati in occasione della premiere milanese, hanno ammesso di aver affrontato sfide inedite nel dare voce a personaggi così iconici, cercando di bilanciare tradizione e innovazione.
Quello che emerge, insomma, è un film che sembra condannato a non soddisfare pienamente nessuno. Da un lato, c’è chi accusa la Disney di aver snaturato un classico, dall’altro chi ritiene che l’approccio moderno non sia stato sufficientemente audace. E mentre il pubblico si divide tra nostalgici e sostenitori delle nuove interpretazioni, il remake di Biancaneve si conferma come un caso emblematico delle difficoltà legate alla rilettura di storie tanto amate.