Ex ambasciatore Usa al vertice Nato: "Orbán insignificante per impatto su sicurezza Occidente"

Ex ambasciatore Usa al vertice Nato: Orbán insignificante per impatto su sicurezza Occidente
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Per gli alleati della Nato la visita di Viktor Orbán a Mosca non è stata necessaria e non ha riconosciuto che la Russia sia l'aggressore e gli ucraini le vittime del conflitto in corso dal 2022 PUBBLICITÀ Da Washington gli alleati Nato hanno criticato le aperture del primo ministro ungherese Viktor Orbán nei confronti di Mosca con la visita nella capitale russa, affermando che non sono state utili e che non fanno "avanzare la causa della pace". (Euronews Italiano)

La notizia riportata su altri media

È quanto avvenuto nel corso della riunione dei rappresentanti permanenti (Coreper) nella quale 25 ambasciatori in Ue si sono lamentati con l’omologo di Budapest, ma nessuno ha sollevato la questione della fine o della riduzione della durata della presidenza né sono state presentate o adottate misure concrete. (Il Fatto Quotidiano)

Molti Paesi dell’Unione ventilano rappresaglie contro il premier magiaro perché cerca la pace in Ucraina rompendo la presunta emarginazione di Mosca. (La Verità)

Dice Gramaglia - che rivela la sua volontà di creare un polo alternativo all’alleanza maggioritaria tra popolari, socialisti e liberali». La presidenza di turno dell’UE, nonostante gli avvertimenti e i moniti lanciati contro Budapest, potrebbe in ogni caso avere effetti concreti. (Corriere del Ticino)

Macron: «Orban in Russia non aveva un mandato UE»

Ma se il giorno dopo si ottiene che un ospedale viene bombardato a me pare che questo dimostri purtroppo che non c'è alcuna volontà di dialogo da parte della Russia di Putin". "Il viaggio di Orban a Mosca e Pechino? Se fossero iniziative che possono portare qualche spiraglio diciamo di pace e di diplomazia non ci vedrei niente di male, direi ben venga. (la Repubblica)

La delicata questione se fosse il caso o meno di lasciare all'Ungheria il compito di guidare e rappresentare l'Unione europea durante i consuetudinari sei mesi attribuiti ai 27 Stati membri si era già posta diversi mesi fa, ma nessuna delle ipotesi alternative era parsa plausibile. (EuropaToday)

La Francia, ha aggiunto, continuerà a sostenere l'Ucraina «fin quando sarà necessario. (Corriere del Ticino)