L’Autorità avverte: «Bollette più salate sul mercato libero»

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L'Eco di Bergamo ECONOMIA

A dirlo è il presidente dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), Stefano Besseghini, illustrando la relazione annuale sul 2023 a Parlamento e governo. Una critica ribadita dalle associazioni dei consumatori: per il Codacons le bollette italiane «continuano a essere più salate della media europea», per tariffe più alte «anche a causa di una tassazione eccessiva». L’avvento del mercato libero non ha prodotto finora gli effetti sperati, denunciano i consumatori. (L'Eco di Bergamo)

Su altre testate

Un migliaio di pagine che richiedono tempo per lettura e analisi approfondite. Ci si limiterà in questa sede a una critica al solo testo di presentazione del presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, per certi aspetti irritante. (Altreconomia)

Lo indica il nuovo rapporto annuale Arera sull'energia. L'anno scorso, le bollette dell'energia elettrica in Italia hanno avuto tra le tariffe più alte in Europa: tra i grandi Paesi Ue, solo la Germania ha avuto un costo maggiore. (Fanpage.it)

Alla fine del 2023 gli utenti domestici erano 30,2 milioni, di cui poco meno di 8,9 milioni serviti in maggior tutela e circa 21,4 milioni nel mercato libero (Rinnovabili)

Prezzi italiani dell’energia tra i più alti d’Europa, ma le rinnovabili crescono del 44%. La Relazione annuale ARERA

Le offerte per luce e gas "appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati", perché "hanno prezzi normalmente più alti" rispetto al regime tutelato. Il mercato libero dell’energia non gode dei vantaggi della concorrenza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il motivo è semplice: nei mesi scorsi non avevano scelto il loro fornitore del mercato libero dopo la fine della tutela di prezzo, e quindi sono stati trasferiti automaticamente a nuovi gesto… (La Repubblica Firenze.it)

Estratto dell’articolo pubblicato originariamente sulla testata giornalistica Energia Italia News Mentre negli Stati Uniti la crescita dei mercati energetici si attesta sul 2,7%, l’Europa paga ancora lo scotto della guerra Russo-Ucraina, con un tasso di sviluppo dello 0,8% (dovrebbe raggiungere 1,5% nel 2025). (Key4biz.it)