Poste: Cgil e Slc, Inaccettabile rinuncia a Servizio Universale

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SLC CGIL ECONOMIA

Poste: Cgil e Slc, Inaccettabile rinuncia a Servizio Universale COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL NAZIONALE, SLC CGIL Roma, 1° ottobre – “Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Poste Italiane Spa ha comunicato che l’azienda nel 2026 potrebbe non concorrere alla procedura di gara per il rinnovo del Servizio Universale. Se così fosse, il management si dovrà prendere la responsabilità di cambiare profondamente la natura dell’azienda, che tradirebbe la sua mission in nome del profitto, trasformandosi in un soggetto prettamente finanziario, con conseguenze fortemente impattanti sui lavoratori e sulla vita di milioni di cittadini”. (SLC CGIL)

Ne parlano anche altre fonti

Presto potrebbe non essere più possibile pagare bollettini o spedire raccomandate presso Poste Italiane. A farlo sapere è stato l'amministratore delegato dell'azienda, Matteo Del Fante, che ha aperto alla possibilità di una futura rinuncia da parte di Poste al servizio universale. (QuiFinanza)

Un economista di levatura internazionale – tra i pochi che abbiamo – come Giulio Sapelli l’aveva detto per tempo che liberalizzare a valle (cioè sulla cerniera della distribuzione al dettaglio) un bene (le fonti energetiche) oligopolistico a monte non avrebbe sortito significativi effetti di concorrenza. (Economy Magazine)

La notizia di un possibile stop al servizio universale di Poste Italiane ha messo in fibrillazione i sindacati. Secondo La Cgil, infatti, “nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Poste ha comunicato che l`azienda nel 2026 potrebbe non concorrere alla procedura di gara per il rinnovo del Servizio Universale”. (Il Diario del Lavoro)

Un tempo suonava due volte, presto il postino potrebbe non suonare ovunque

«È ovvio che a Poste non conviene più essere fornitore del servizio universale, quindi ci rinunciamo, siamo un’azienda di mercato». Dopo una proroga di 16 mesi, nel 2026 scadrà la concessione del contratto di programma per il servizio universale che Poste Italiane ha con lo Stato, e allora l’azienda, spiega l’ad Matteo Del Fante, potrebbe «non essere interessata a svolgere quel servizio, è un rischio reale». (Corriere della Sera)

Troppo oneroso per Poste Italiane erogare il servizio postale universale di base. (DDay.it)

La società pubblica Poste valuta infatti di rinunciare al servizio universale, quello che consente di inviare una lettera, una cartolina, un pacchetto di peso ridotto da un piccolo comune dell'Italia a un altro, anche quando, come spesso succede, risulti antieconomico dal punto di vista del … (L'HuffPost)