Siria, l’Ue chiede una de-escalation e condanna gli attacchi russi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dopo la tempesta della conquista di Aleppo da parte di forze jihadiste filo-turche e l'apparizione mediatica del presidente siriano Bashar al Assad a Damasco, le pedine sullo scacchiere siriano sono tornate a muoversi in modo frenetico. I presidenti russo Vladimir Putin e iraniano Massud Pezeshkian hanno ribadito in un colloquio telefonico «sostegno incondizionato» all'alleato Assad, milizie sciite filo-iraniane si sono mosse dal vicino Iraq per andare in soccorso, risalendo l'Eufrate, dei governativi sul fronte di Hama, nella Siria centrale. (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altre testate
In una nota congiunta i governi di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito hanno chiesto una de-escalation in Siria. “Stiamo monitorando attentamente gli sviluppi in Siria e sollecitiamo la de-escalation da parte di tutte le parti e la protezione dei civili e delle infrastrutture per prevenire ulteriori spostamenti e interruzioni dell’accesso umanitario”, si legge nel comunicato pubblicato sul sito web del dipartimento di Stato americano. (LAPRESSE)
La nuova crisi in Siria, in uno scenario già complicato dal conflitto tra Israele e Hamas, ha portato Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna a chiedere una “de-escalation” in Siria e sollecitare, in una dichiarazione congiunta, la protezione dei civili e delle infrastrutture. (Il Fatto Quotidiano)
In una dichiarazione congiunta pubblicata dal Dipartimento di Stato americano si richiama alla «protezione dei civili e delle infrastrutture per prevenire ulteriori spostamenti e interruzioni dell’accesso umanitario in linea con la risoluzione 2254 dell'Onu». (Lettera43)
Il segretario di Stato americano Blinken al suo omologo turco Fidan: "Necessario cessate il fuoco a Gaza". Assad:"Useremo la forza per sradicare terrorismo" (Adnkronos)
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha parlato ieri di almeno 412 i morti, tra cui 61 civili, dall’inizio dell’offensiva dei jihadisti di Hts e dell’opposizione armata nel nordovest del Paese. Secondo l’ong, l’offensiva è costata la vita a 214 ribelli, 137 membri delle forze filogovernative e 61 civili, di cui 17 uccisi oggi. (OglioPoNews)
I paesi occidentali chiedono intanto una rapida de-escalation del conflitto: con una nota congiunta Usa, Gb, Francia e Regno Unito sottolineano “la necessità di pensare ai civili e alle infrastrutture” (la Repubblica)