Netanyahu "regala" l'accordo di cessate il fuoco in Libano al neo eletto presidente Trump
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L’amministrazione del neo eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non è ancora formalmente insediata, ma già riscuote i primi consensi e le prime vittorie IL REGALO A TRUMP Secondo il Wall Street Journal, e altri media americani e israeliani, il ministro degli affari strategici israeliano Ron Dermer, che è anche stretto consigliere del primo ministro Benjamin Netanyahu, avrebbe fatto una tappa a Mar a Lago, residenza in Florida del Tycoon, per confermargli un accordo sul cessate il fuoco con il Libano a gennaio, dopo il suo insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio. (RTL 102.5)
Su altre testate
LONDRA – Benjamin Netanyahu si prepara a fare un regalo a Donald Trump. (la Repubblica)
L' Iran è favorevole all'elezione di un presidente accettato da tutte le parti libanesi: lo ha detto oggi a Beirut, in libano, Ali Larijani, consigliere del leader iraniano Ali Khamenei, parlando con Najib Mikati, premier uscente libanese. (RaiNews)
Lo dice un alto funzionario del movimento islamista palestinese: nel frattempo, il neoletto presidente statunitense ha dato il via libera a una proposta per il cessate il fuoco in Libano – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI (Corriere del Ticino)
Secondo i media israeliani, il Paese dei Cedri dovrebbe replicare entro 24 ore alla proposta di cessate il fuoco inviata tramite gli Stati Uniti (Adnkronos)
"Hamas è pronto a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza se viene presentata una proposta di cessate il fuoco e a condizione che (Israele) la rispetti", ha dichiarato un membro di spicco del suo ufficio politico, Bassem Naim, invitando "l'amministrazione statunitense e Trump a fare pressione sul governo israeliano per fermare l'aggressione" a Gaza. (Il Messaggero Veneto)
"La cattura e la detenzione forzata a lungo termine di persone innocenti non possono essere giustificate in alcun modo", ha affermato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, aggiungendo che "i metodi politici e diplomatici si sono rivelati i più efficaci per risolvere il problema degli ostaggi". (TGLA7)