Dalla censura alla solidarietà. Cernobbio divisa su Sangiuliano. “Brutta figura”. “Nessun danno”

Dalla censura alla solidarietà. Cernobbio divisa su Sangiuliano. “Brutta figura”. “Nessun danno”
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la Repubblica INTERNO

CERNOBBIO — Alle cinque della sera, mentre il ministro Gennaro Sangiuliano a Roma si dimette, al forum Ambrosetti sta per parlare Volodymyr Zelensky, in uno dei momenti più solenni delle sue 50 edizioni. Uscendo dalle due ore a porte chiuse con il leader ucraino molti ospiti non ne sanno ancora nulla. Anche per questo non è facile farli parlare di uno scandalo che ha risvolti privati, e che non è… (la Repubblica)

Su altre fonti

A parlare è Dalmazio Frau, storico collaboratore del quotidiano di area L’Opinione delle Libertà diretto da Andrea Mancia. Dal 2019 scrive articoli sull’arte per il foglio rifondato da Arturo Diaconale ma solo l’ultimo, dopo l’affaire Sangiuliano-Boccia, viene stoppato dall’alto e nulla può il caporedattore che pure si spende perché sia pubblicato. (Il Fatto Quotidiano)

Peccato l’abbia fatta – a leggere la sua lettera di congedo – per le ragioni sbagliate. Non c’è alcuna campagna d’odio contro di lui, non c’è alcun potere forte a ordire trame segrete, né si è mosso il famigerato mondo del cinema per vendetta di fronte alla riforma del tax credit. (La Stampa)

Luci e ombre della parabola del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il «Papa straniero» che voleva scardinare il sistema progressista e ed è scivolato su una storia di registrazioni e accuse, strumentalizzazioni e rivalsa da parte dell'aspirante consigliera del dicastero del Collegio Romano, quella Maria Rosaria Boccia da Pompei, che è l'incarnazione e il demiurgo della caduta del giornalista diventato ministro. (il Giornale)

Sangiuliano, le sorelle Meloni e l’inganno della famiglia tradizionale

Si è affidato con troppa leggerezza a una signora improbabile, già nota nell’ambiente parlamentare per un attivismo che l'ha portata ad avere molti contatti, ma non a caso nessuno durevole. Il ministro è un bravo professionista e una persona per bene, ma si è infilato in un pasticcio dal quale era impossibile uscire senza danni ulteriori. (ilgazzettino.it)

Ma quale rivoluzione culturale, ma quale nuova egemonia, ma quale gramscismo di destra. (Lettera43)

Un fallimento innegabile è quello dell’egemonia culturale, chiodo fisso di Giorgia Meloni e dei suoi. Arrivare al governo per la prima volta guidando la compagine più di destra fin dai tempi dell’Assemblea costituente per i tipi di Fratelli d’Italia significava poter giocare alla luce sole. (Lettera43)