Scontri Bologna, Bonaccini: "Governo si scusi con i bolognesi"

Scontri Bologna, Bonaccini: Governo si scusi con i bolognesi
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LAPRESSE INTERNO

Il dem al Corriere della Sera: "Trascurati sia l'ordine pubblico che il rispetto di una città vittima della strage neofascista alla stazione" “Autorizzare quella manifestazione in centro a Bologna, tanto più di sabato, significa aver trascurato sia l’ordine pubblico e la sicurezza, sia il rispetto che si deve a una città medaglia d’oro della Resistenza e vittima della brutale strage neofascista del 2 agosto della stazione di Bologna”. (LAPRESSE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il quotidiano pubblica un verbale del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, datato 5 novembre – quattro giorni prima della manifestazione – da cui risulta come, “dall’attività informativa”, fosse “emersa la concreta possibilità di attriti tra i manifestanti facenti capo a correnti socio-politiche contrapposte”. (Il Fatto Quotidiano)

Non s’è capito bene cosa sia successo: qualcuno sostiene che abbia mostrato un tatuaggio non gradito agli antagonisti, altri che abbia urlato chissà cosa verso il corteo di incappucciati. Sì, la notizia è circolata: qualche giornale, tra le righe della cronaca delle violenze di Bologna ad opera dei centri sociali, ha infilato anche questa aggressione ai danni di un passante. (Nicola Porro)

BOLOGNA – “Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata Alla presidente Meloni dico: ci hanno mandato 300 camicie nere noi invece vorremmo ancora chiedere fondi per alluvione, la casa, le infrastrutture e le forze dell’ordine che servono per garantire sicurezza nelle nostra città”. (La Repubblica)

Analisi. Ancora «rossi» contro «neri». Se la politica gioca col fuoco della storia

Così la campagna elettorale per le Regionali in Emilia Romagna, al voto tra una settimana esatta, si tinge della lotta tra rossi e neri, e dei rischi di una strumentalizzazione degli scontri in chiave elettorale, tra scambi d’accuse e conta dei feriti, provocazio… (La Repubblica)

Il direttore della sede Rai in Emilia-Romagna a Open: «Cdr contrario, ho deciso di girare tutto all'ufficio legale». Alta tensione tra governo e Lepore, le minacce al primo cittadino sulle pareti di un circolo Pd (Open)

Negli ultimi giorni, abbiamo ascoltato Maurizio Landini, il segretario generale del maggiore sindacato, incitare alla «rivolta sociale», un ministro della Repubblica, Matteo Salvini, definire «comunisti» i magistrati che hanno preso legittime decisioni non gradite al governo e parlare di «zecche rosse» a proposito di partecipanti a una manifestazione, il sindaco di Bologna Matteo Lepore accusare il governo di avere «mandato 300 camicie nere in città». (Avvenire)