Commerzbank, Scholz su Unicredit: attacchi ostili non sono buona cosa

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Agenzia askanews ECONOMIA

Roma, 23 set. – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è espresso contro un’acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit dopo che la banca italiana ha dichiarato di voler aumentare la sua quota da circa il 9% al 21%. UniCredit ha reso noto oggi di aver preso una posizione in un ulteriore 11,5% delle azioni di Commerzbank, due settimane dopo aver rivelato una quota del 9% nella banca, metà della quale acquisita dal governo tedesco. (Agenzia askanews)

Ne parlano anche altre fonti

E se fosse made in Italy la vera spinta all’unione bancaria in Europa? La campagna di UniCredit in terra tedesca con la progressiva scalata a Commerzbank sembra renderlo se non plausibile almeno pensabile. (Il Sole 24 ORE)

L’Unione europea è un club così unito che quando una banca italiana tenta di scalare una banca tedesca, succede che il cancelliere di Berlino dice che «non è adeguato il comportamento di Unicredit in Europa e in Germania». (Liberoquotidiano.it)

Lo Stato non può essere un investitore a lungo termine in Commerzbank. Così a Berlino, secondo quanto riporta Bloomberg, il capo dei liberali tedeschi e ministro delle Finanze, Christian Lindner. (IL GIORNO)

Lindner, lo Stato non può stare a lungo termine in Commerz

A Milano il gruppo guidato da Andrea Orcel amplia il calo al 3% in una brutta giornata per le banche italiane fra le ipotesi di un tassa sugli extraprofitti. Il titolo a Francoforte cede oltre il 5%. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma la decisione comunicata lunedì di essere saliti al 21% dell'istituto di Francoforte, dopo… Tutti hanno calato le carte: Unicredit vuole Commerzbank, il Governo Scholz non vuole Unicredit. (L'HuffPost)

Ripercorriamo i fatti. Un paio di settimane fa Unicredit aveva acquistato il 9% delle azioni dell’istituto tedesco, per poi proseguire nella scalata con la sottoscrizione, lunedì scorso, di una serie di strumenti finanziari per prendere il controllo di un ulteriore 11,5%: una fetta della banca del valore di 3,9 miliardi, che l’avrebbe resa la prima azionista. (Contropiano)