Migranti, la Cassazione contro il Viminale: «Sui Paesi sicuri valutano i giudici. E possono disapplicare i decreti»
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La Corte si è pronunciata su un mancato riconoscimento di protezione internazionale per un cittadino tunisino. La sentenza si riferisce a un caso precedente all'ultimo decreto legge sui Paesi sicuri Con una sentenza di oggi, giovedì 19 dicembre, la Cassazione – pronunciandosi su un caso precedente all’individuazione dei cosiddetti “Paesi sicuri” da parte del governo Meloni su un mancato riconoscimento di protezione internazionale per un cittadino tunisino – ha stabilito che i giudici possono valutare «se un Paese sicuro per un richiedente asilo lo è davvero e possono disapplicare i decreti se ci sono ragioni che minano l’incolumità di chi cerca protezione internazionale». (Open)
Se ne è parlato anche su altre testate
Non può neppure annullare con effetti erga omnes il decreto ministeriale. Relativamente alla designazione dei Paesi “sicuri”, il giudice ordinario «non può sostituirsi al ministro degli Affari esteri. (Il Sole 24 ORE)
Tuttavia, in caso di ricorso, il giudice (Nordest24.it)
Il tribunale ordinario secondo la Suprema Corte non può sostituirsi al ministero degli Esteri, però può disapplicare la norma quando ritenga che non sussitano i presupposti di legittimità nella designazione dei Paesi sicuri (AGI - Agenzia Italia)