Aids, l’epidemia (anche culturale) che non si ferma
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Parsi Il primo dicembre, dal 1988 ad oggi, si celebra la giornata mondiale della lotta all’Aids. Un’epidemia che ha causato la morte di 35 milioni di persone. E poiché siamo in tempi nei quali è tornato ad essere riproposto il termine “genocidio”, se questo non è un genocidio, allora il genocidio cos’è? Vero è che si tratta di un’epidemia mondiale che non ha risparmiato le persone in base a razza, colore, nazionalità ma laddove l’estrema colpevolizzante gravità del contagio, viene egregiamente denunciata nel romanzo di Maddalena Prinz “La sveglia”. (IL GIORNO)
Ne parlano anche altre fonti
Farà tappa anche a Brugherio l'iniziativa itinerante promossa da Brianza oltre l'Arcobaleno, in occasione della Giornata internazionale della lotta all'Aids che viene celebrata l'1 dicembre. Preservativi in dono per la Giornata della lotta all'Aids (Prima la Martesana)
Sono stati 17 i casi rilevati nell’ultimo anno, 3 in più rispetto al precedente che significa, però, un aumento del 20% che se paragonato ai 7 casi del 2019 fa una crescita di oltre il 100%. Casi in aumento e ricoveri «come e fossimo tornati agli anni ‘80», spiega Ilaria Uccella, responsabile delle malattie infettive della Asl. (ilmessaggero.it)
Numerose le iniziative in programma su tutto il territorio regionale in occasione del primo di dicembre, giornata mondiale contro l’Aids. Il messaggio principale della campagna: le persone con Hiv in terapia che hanno raggiunto una soppressione virale stabile non trasmettono l’infezione. (Estense.com)
Nel 2024 sono state quasi 7mila le telefonate arrivate al Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse dell'Istituto Superiore di Sanità, in prevalenza da giovani tra 20 e 39 anni. Tra coloro che chiamano lo stigma correlato all'Hiv è ancora forte e molto temuto nelle relazioni interpersonali. (RaiNews)
Ogni anno, il primo dicembre, si celebra la Giornata mondiale per la lotta all’ Aids , un’occasione per riflettere sui progressi raggiunti e sulle sfide ancora aperte nella lotta a questa malattia infettiva causata dal virus Hiv. (Sky Tg24 )
I casi di Hiv, nel Lazio, sono in crescita. Più della metà (il 57,5%) avviene in ritardo. È quanto emerge dal «Report sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv 2023» a cura del Seresmi (Servizio regionale per l’epidemiologia, sorveglianza e controllo delle malattie infettive) dell’Istitutonazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, diretto da. (Corriere Roma)