Addio a Franco Ferrarotti

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INTERNO

Franco Ferrarotti, considerato il padre della sociologia italiana, è morto oggi a Roma all'età di 98 anni. La sua scomparsa segna la fine di un'epoca per la sociologia italiana, disciplina che Ferrarotti ha contribuito a fondare e sviluppare con una visione penetrante e una straordinaria energia. In una delle sue ultime interviste, rilasciata alla Tecnica, Ferrarotti aveva mostrato una vitalità sorprendente, muovendosi agilmente tra montagne di libri, fascicoli e riviste nel suo studio.

Nato in Piemonte, Ferrarotti si era trasferito a Roma, città che aveva imparato ad amare nonostante la sua natura errante e giramondo. La capitale italiana, con le sue contraddizioni e la sua capacità di far convivere realtà diverse come Piazza Vittorio e Monti Parioli, era diventata per lui un segno significativo e indelebile. Ferrarotti aveva saputo leggere e interpretare le trasformazioni della società italiana con una lucidità che lo aveva reso un punto di riferimento sia a livello nazionale che internazionale.

Tra le sue opere più celebri, "Roma da capitale a periferia" sottolineava come tra i giovani sottoproletari dei borghetti romani albergasse un sinistro desiderio di emulazione nei confronti dei giovani fascisti dei quartieri bene della città. Questa osservazione, fatta nel 1970, dimostrava già allora le notevoli capacità di Ferrarotti di comprendere l'universo complesso della società italiana.

La sua morte lascia un vuoto incolmabile nel panorama sociologico italiano, ma il suo insegnamento e la sua visione continueranno a influenzare generazioni di sociologi e sociologhe