Squalo attacca e uccide turista italiano a Marsa Alam
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Domenica 29 dicembre, nelle acque al largo di Marsa Alam, una delle destinazioni turistiche più popolari del Mar Rosso, si è verificato un tragico incidente che ha scosso profondamente la comunità locale e i turisti presenti. Gianluca Di Gioia, un uomo di 48 anni originario di Roma, è stato attaccato da uno squalo mentre faceva snorkeling. Nonostante i tentativi eroici di Giuseppe Fappani, un 69enne di Cremona che si trovava nelle vicinanze, Di Gioia non è sopravvissuto alle ferite riportate.
Le immagini diffuse dalla Rai mostrano i drammatici momenti successivi all'attacco, con i soccorritori che, a bordo di un gommone, cercano disperatamente di salvare Fappani, rimasto ferito ma non in modo grave. L'ittiologo Francesco Tiralongo, intervistato per comprendere meglio il comportamento di questi predatori, ha analizzato le possibili cause e circostanze che portano, ancora troppo spesso, a simili tragedie.
L'attacco, avvenuto in una zona nota per la sua bellezza naturale e la ricchezza della fauna marina, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle attività subacquee e sulle misure preventive adottate per proteggere i bagnanti. Le autorità locali, in collaborazione con esperti marini, stanno conducendo un'indagine approfondita per determinare le dinamiche dell'incidente e valutare eventuali provvedimenti da adottare per evitare il ripetersi di simili episodi.
Nel frattempo, la comunità italiana in Egitto e i turisti presenti a Marsa Alam hanno espresso il loro cordoglio per la perdita di Di Gioia e il loro sostegno a Fappani, il cui coraggio e prontezza di riflessi hanno evitato conseguenze ancora più gravi.