Turista italiano ucciso dallo squalo nel Mar Rosso, i pm egiziani: «Nuotava al largo»
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La chiusura di un tratto di mare, decisa dalle autorità egiziane in seguito alla morte di Gianluca Di Gioia, potrebbe pesare nella ricostruzione della vicenda (sulla quale la Procura di Roma verosimilmente non interverrà, si sta valutando il da farsi in queste ore). Il rebus, infatti, è tutto in pochi metri d’acqua, quella distesa turchese del Mar Rosso che attrae turisti da tutto il mondo. Gianluca Di Gioia ha violato qualche regolamento avventurandosi di fronte al Sataya resort? Oppure è rimasto all’interno del perimetro tutelato della barriera corallina (come sostiene il suo amico e superstite Peppino Fappani)? La famiglia del diplomatico romano attende una risposta, ma è più che probabile che ci si debba affidare alle autorità egiziane che non a quelle italiane. (Corriere Roma)
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Le autorità del Mar Rosso hanno ripristinato le attività marine nell’area in cui erano stati vietati il nuoto e lo snorkeling a Marsa Alam dopo l’attacco di squali a due italiani, uno dei quali è morto. (Travelnostop.com)
Mi fa arrabbiare quello che ho letto sui giornali internazionali, quando dicono che stava oltre le boe, che era in una zona vietata. «Un uomo stava morendo davanti ai nostri occhi e nessuno faceva nulla per aiutarlo». (leggo.it)
Fappani, per tutti Peppino, era in villeggiatura insieme alla moglie e ad altri italiani nella nota località egiziana quando è stato ferito cercando di salvare Gianluca Di Gioia, turista romano di 58 anni che ha perso la vita proprio a causa del pescecane. (CremonaOggi)
Gianluca Di Gioia, 48 anni, diplomatico dell’Unione europea, è morto ieri mattina in Egitto durante un’uscita in mare — a una cinquantina di metri dalla riva — per fare snorkeling in un tratto fra i più suggestivi per la presenza di una ricca fauna marina, colorata e spettacolare, ma anche teatro di recente di tragedie analoghe causate dall’avvicinamento sempre più frequente di predatori di grosse dimensioni a ridosso della spiaggia e dei pontili. (Corriere Roma)
– Il subacqueo morto dopo l'attacco di uno squalo in Nuova Caledonia è la seconda vittima in pochi giorni, dopo Gianluca Di Gioia attaccato e ucciso nel Mar Rosso, il 29 dicembre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La prima è il mio più grande sostegno e la mia vicinanza alla famiglia di Gianluca, dei suoi parenti e dell'amico ferito, che spero abbia una pronta e rapida guarigione. "Con questo video voglio trasmettere due cose. (La Repubblica)