La nave Libra torna nel Mediterraneo centrale
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La nave Libra della Marina Militare italiana, preposta al trasferimento dei migranti nei CPR costruiti in Albania, ha lasciato il porto di Messina e si prepara a tornare operativa nel Mediterraneo centrale. La missione, che riparte nonostante gli interventi dei Tribunali, è destinata a monitorare l'eventuale flusso di arrivi di migranti e a organizzare nuovi trasferimenti nell'hotspot di Shengjin, sulle coste albanesi. La Libra, già da domani, lunedì 4 novembre, dovrebbe essere operativa di fronte alle coste libiche.
Il governo, guidato dal premier Giorgia Meloni, ha definito in maniera più chiara la lista dei Paesi sicuri, eliminando Nigeria, Colombia e Camerun dall'elenco. La missione Albania, nonostante gli «stop and go» dettati dagli interventi giudiziari, prosegue con determinazione. Le associazioni pro migranti e le Ong, tuttavia, sono sul piede di guerra per far saltare l'invio dei migranti illegali nel paese delle Aquile. Parlamentari mobilitati, che sbarcano in Albania, e tentativi abortiti all'Europarlamento sono solo alcune delle azioni intraprese per ostacolare il governo.
La tensione tra toghe rosse e governo è destinata a divampare ulteriormente, con magistrati che preparavano da mesi l'offensiva giudiziaria per ostacolare l'operazione. La nave Libra, pronta a salpare, rappresenta un simbolo della determinazione del governo a non farsi fermare dai giudici. La missione, che vede coinvolti anche i centri di trattenimento per migranti di Shengjin e Gjadër, è al centro delle tensioni politiche e giudiziarie.
In settimana, la nave Libra tornerà nelle acque del Mar Mediterraneo centrale, pronta ad accogliere a bordo i migranti e a organizzare i trasferimenti previsti dal protocollo con il governo di Tirana