Borsa: Hong Kong apre a -0,03%, giù microchip con stretta Usa
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La Borsa di Hong Kong apre la seduta poco mossa, sotto la parità: l'indice Hang Seng cede lo 0,03% a 19.544,35 punti, a poche ore dall'annuncio fatto dagli Usa relativo alle nuove restrizioni all'export che prendono di mira la capacità della Cina di produrre microchip avanzati. Di riflesso i colossi mandarini del settore cedono terreno, con Smic a -0,57% e Hua Hong a -0,73%. L'indice Composite di Shanghai segna nelle prime battute un calo dello 0,19% a 3.357,56 punti, mentre quello di Shenzhen cede lo 0,35% a quota 2.045,36. (Tiscali Notizie)
La notizia riportata su altre testate
La mossa di Washington conferma la volontà di tagliare le esportazioni di chip all'avanguardia verso la Cina, con l'obiettivo di ostacolare la capacità del Paese di produrre chip che possono essere utilizzati in sistemi di armi avanzati e nell'intelligenza artificiale. (OKMugello - News dal Mugello)
La Cina ha annunciato lo stop "con effetto immediato" all'export verso gli Stati Uniti di componenti chiave per la produzione dei microprocessori. (Tuttosport)
In base alle nuove misure, riporta il Global Times citando un portavoce del ministero, “la Cina vieterà l’export di beni dual-use” destinati a “scopi militari” e “attuerà controlli severi sull’esportazione di gallio, germanio, antimonio”. (OglioPoNews)
In Vietnam respinto il ricorso di Truong My Lang contro la condanna a morte, deve raccogliere 9 miliardi di dollari per evitare il patibolo. In Georgia la presidente Zurabisvili rigetta ultimatum del primo ministro per le sue dimissioni. (asianews.it)
Nell'ambito di queste misure, a 140 aziende cinesi sarà praticamente vietato esportare determinati chip e macchinari negli Stati Uniti, in quanto inserite nella «entity list», una «lista nera» che costringe le aziende statunitensi e quelle di altri Paesi a richiedere licenze di esportazione quasi impossibili da ottenere. (Italia Oggi)